Mucche del Silter: trasloco obbligato tra le polemiche
Non è stata una transumanza, ma un trasloco obbligato e pieno di rabbia. Le mucche del Silter di Andrea Bezzi hanno detto addio (o forse arrivederci) a Ponte di Legno: senza stalla da giugno scorso e preso in ostaggio dalla burocrazia, il giovane allevatore dell’Alta valle ha preso le sue sessanta vacche e se n’è andato sbattendo la porta.
Destinazione, l’azienda agricola «Biancolatte» di Malonno della famiglia Bernardi che lo ospiterà fino alla prossima primavera. «Li ringrazio di cuore perché senza di loro non so come sarebbe andata a finire», spiega Bezzi, che è anche presidente del Consorzio Silter di Valle Camonica. «Ho lasciato le mie mucche per un mese all’aperto, sotto l’acqua e la neve a dieci gradi sotto zero, aspettando che il Comune mi autorizzasse a costruire almeno una struttura provvisoria dove mettere al riparo gli animali ma mi hanno negato il permesso per questioni paesaggistiche. Sono molto amareggiato: i sindaci sono bravi a riempirsi la bocca parlando di salvaguardia del territorio e valorizzazione dei prodotti della montagna. Ma senza queste signore (dice indicando il bestiame), il formaggio non arriva in tavola».
«Se Andrea Bezzi è stato costretto ad abbandonare la vecchia stalla dove era in affitto non è certo colpa del Comune», ha replicato il sindaco di Ponte di Legno, Aurelia Sandrini. «Bezzi avrebbe dovuto individuare e acquistare un’area dove poter costruire la stalla e poi presentare il progetto in Comune: da parte nostra c’era la massima disponibilità a rilasciare l’autorizzazione. Poi, a voce, ci ha chiesto di poter costruire una struttura provvisoria ma, ad oggi, in Comune non è mai arrivata nessuna richiesta scritta. Se Bezzi si aspettava che il Comune di Ponte di Legno gli costruisse la stalla, si sbaglia».
Dura la reazione dell’allevatore: «Non mi serve la carità - tuona da Malonno - Tempo fa, in municipio, avevamo individuato due aree nella zona di Pezzo: oggi mi vengono a dire che il Pgt vieta di costruire in aree agricole mentre per le centraline idroelettriche, le autorizzazioni ci sono».
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