Montecampione: il patto territoriale porta 13 milioni e tre nuovi impianti
Un «patto territoriale» anche per Montecampione. La Regione ha dato il via libera alla proposta di patto territoriale per lo sviluppo strategico, integrato e sostenibile del comprensorio di Montecampione-bassa Valle Camonica, che porta in dote con sé un sostanzioso assegno da oltre 13 milioni. Fondi che serviranno per realizzare tre interventi infrastrutturali strategici e vitali per la stazione sciistica, ovvero per la sostituzione-realizzazione degli impianti Dosso delle Beccherie, del Secondino-Monte Splaza e del Longarino-Monte Splaza. Strumenti fondamentali per la vita futura del carosello della bassa Valle, che quest’anno ha sofferto più di altri l’assenza di neve e i problemi sugli impianti stessi.
Chi partecipa
Il patto, come tutti gli altri stipulati negli ultimi anni, prevede la discesa in campo di numerose forze: per realizzare la proposta del patto territoriale servono per l’esattezza 13 milioni e 166 mila euro. Fondi che verranno messi a disposizione sia dal Comune di Artogne (che è capofila) sia dalla Comunità montana di Valle Camonica per 5 milioni e 683 mila euro; il resto del partenariato richiede alla Regione un cofinanziamento della restante quota per un totale di 7 milioni e 483 mila euro. Il patto prevede la partecipazione dei Comuni della bassa Vallecamonica di Artogne, Darfo Boario Terme, Gianico, Pian Camuno, Rogno e della Comunità montana.
Rilancio e sviluppo
L’obiettivo generale dell’intervento è promuovere uno sviluppo economico, ambientale e sociale dei territori coinvolti, che si coniughi con le finalità legate a contrastare lo spopolamento delle aree montane e alla destagionalizzazione delle presenze turistiche, perseguendo in definitiva lo sviluppo socio-economico dell’intera area. Il patto è frutto di un percorso concertato portato avanti dagli enti locali, che ha definito le strategie e le esigenze del territorio.
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