Valcamonica

Montecampione, il consorzio è a rischio

Se passerà la delibera addio gestione autonoma dei servizi. Birnbaum: «Conseguenze disastrose»
Il villaggio. Montecampione si trova tra Artogne e Pian Camuno
Il villaggio. Montecampione si trova tra Artogne e Pian Camuno
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Trenta giorni per non morire. Un mese o poco più per convincere il Comune di Artogne al dietro-front e permettere al consorzio dei residenti di continuare ad esistere.

Tassa rifiuti. Nell’anno del rilancio, su Montecampione si abbatte il ciclone Tari: l’amministrazione comunale del sindaco Barbara Bonicelli, il 30 marzo prossimo dovrebbe approvare l’applicazione della tassa di raccolta e smaltimento rifiuti anche alla località turistica dove, fino ad oggi, il servizio era gestito autonomamente. Se così sarà, il consorzio dovrà essere sciolto e azzerati tutti gli affidamenti che garantiscono il buon funzionamento del villaggio: dalla raccolta rifiuti alla manutenzione del verde, dalla depurazione ai trasporti fino alle iniziative di animazione estiva. «E chi se lo sarebbe mai aspettato? - ha esordito con amarezza il presidente, Paolo Birnbaum -. Questa decisione avrà conseguenze disastrose per Montecampione ma anche per il Comune di Artogne e Pian Camuno che non sono strutturati per rispondere ai bisogni della nostra località».

I consorziati puntano il dito contro la minoranza di scontenti guidata da Giuseppe Lanna che, dopo alcuni esposti alla Procura della Repubblica, avrebbe trovato un «alleato» proprio nel comune artognese. «Il loro unico obiettivo è sempre stato lo scioglimento del consorzio - ha aggiunto Birnbaum -. Ma finchè non sarà depositata la delibera del Comune di Artogne ci batteremo per difendere Montecampione e tutti i consorziati».

Il consorzio. Gli associati (circa 2.500 unità immobiliari) versano annualmente circa 1,5milioni di euro che vengono reinvestiti dal consorzio per manutenzioni e servizi. Il Comune di Artogne, applicando una legge del 2014, ha deciso di farsi carico del servizio applicando la Tari ai proprietari di appartamenti e attività commerciali.

Le critiche. «Il consorzio, da anni, si appoggia a Vallecamonica Servizi a fronte di una spesa di circa 110mila euro all’anno, ovvero pochi euro a famiglia - ha sottolineato il vicepresidente, Marco Daminelli -. E Vallecamonica Servizi è anche la società dei Comuni del territorio di cui anche Artogne è socio: questa decisione è una scelta scellerata».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Stefano Iorio, presidente dell’associazione commercianti dell’altopiano e della Ski Area. «È anche grazie al consorzio se stiamo facendo ripartire Montecampione - ha chiosato -. Montecampione non può esistere senza il consorzio e auspichiamo che si faccia un passo indietro per il bene di tutti». Il braccio di ferro è cominciato.

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