Montecampione, firmato il contratto: via alla ristrutturazione degli alberghi
Al mattino la firma a Milano, per sancire nero su bianco il passaggio della proprietà delle strutture alberghiere di quota 1.200 e 1.800 metri, ora effettivamente in mano alla società Montecampione srl, a cui erano state assegnate a fine aprile nell’ambito della procedura fallimentare della Stella Alpina; al pomeriggio la solenne dichiarazione d’intenti nel municipio di Artogne, dove i rappresentanti della società hanno esplicitato il loro piano imprenditoriale, pronto a partire con i primi cantieri già tra due mesi. Quella di ieri è stata una giornata da ricordare per Montecampione, vedremo se andrà archiviata nel già corposo faldone delle illusioni svaporate o in quello, purtroppo sinora sguarnito, del rilancio vero. Ma questa volta gli elementi per un approccio ottimistico paiono più concreti che in passato.
Concordia di intenti
Ne sono convinti i sindaci di Artogne e di Pian Camuno. Secondo Barbara Bonicelli «il passaggio di proprietà degli alberghi è una bellissima notizia per un territorio come il nostro così carente di strutture ricettive. Per la nostra stazione turistica può essere un nuovo inizio, anche in direzione di una destagionalizzazione che può contare su sentieri e percorsi di sicuro richiamo. In questi mesi abbiamo capito di avere a che fare con persone che hanno progettualità ed idee. Ci sono le forze e le risorse, è il momento del rilancio». Concorda in pieno Giorgio Ramazzini, ottimista anche e soprattutto per il fatto che «da tempo abbiamo conosciuto e parlato con i rappresentanti della società, a differenza di quanto accadde con quelli della Stella Alpina, che si palesarono solo dopo il rogito». E anche Paolo Birnbaum, presidente del Consorzio Montecampione, sottolinea «serietà e trasparenza della società che ha acquisito gli alberghi», oltre che «lo spirito di collaborazione sin da subito dimostrato».
Il socio costruttore
Come spiegato da Paolo Cianciotta, country manager del gruppo, la Montecampione srl dal momento dell’assegnazione ad oggi ha eseguito una serie di approfondimenti tecnico-legali e documentali, necessari a formalizzare il passaggio di proprietà. «Ora - ha aggiunto - dopo l’operazione immobiliare, condotta anche grazie alla solerte e preziosa unità d’intenti con i due Comuni ed il Consorzio, si passa alla fase di ristrutturazione, di cui si occuperà il gruppo Dattilo Costruzioni di Milano, che è uno dei soci della Montecampione srl». L’altro è un fondo internazionale di investimenti. L’intenzione, ha spiegato amministratore unico del gruppo, Bruno Dattilo, «è quella di procedere spediti. Entro sessanta giorni attiveremo il cantiere dell’albergo a quota 1.800 metri, dove contiamo di concludere i lavori entro un anno. Per la struttura a quota 1.200, invece, sono ancora in corso delle verifiche e quindi i tempi precisi dell’intervento in questo momento non siamo in grado di darli».
Il Piano da attuare
Strettamente connesso all’aspetto della ricettività è naturalmente quello dello sviluppo della stazione sciistica. Su questo fronte importanti risorse arriveranno dal Patto territoriale da 13,16 milioni sottoscritto tra Regione (che fornirà 7,48 milioni), Comune di Artogne e Comunità montana, per realizzare gli impianti Dosso Beccherie, Secondino-Monte Splaza e Longarino-Monte Splaza. Per «mettere a terra» il Patto serviranno anche risorse private. Un ruolo certamente sarà chiamato a giocarlo la proprietà della Montecampione Ski Area, rispetto alla quale la società Montecampione srl non esclude nuove possibili soluzioni partecipative: «Qualora l’attuale proprietà ce lo consentirà - ha dichiarato Bruno Dattilo - interverremo, nell’ottica del miglior sviluppo turistico dell’area».
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