Montecampione bloccato dal caldo: gli impianti restano chiusi
Le difficoltà sono davvero tantissime. Ma uno spiraglio per tornare a sciare a Montecampione c’era tutto, anche se su pochi impianti. Tanto sarebbe bastato per dare un segnale di speranza, se non fosse che di mezzo ci si è messo pure il meteo avverso. Nella località sciistica della bassa Valcamonica non c’è un briciolo di neve e le temperature troppo alte non permettono neppure di produrne di artificiale. Ci hanno provato, i responsabili del Consorzio Montecampione, ma invano. Per questo, con amarezza che si aggiunge ad amarezza, non è stato possibile mettere in funzione alcun impianto.
L’intento della società Plan 1800 srl con il sostegno del Consorzio era di attivare la Gardena a 1200 e le Baite e la Larice a 1800, oltre al campo scuola con il tappetino della Bassinale Fun park. «Stiamo lavorando intensamente e senza tregua per assicurare, al prossimo freddo-perturbazione, di poter aprire gli impianti» è la rassicurazione prenatalizia del presidente del Consorzio Paolo Birnbaum. Ma all’orizzonte non si intravedono né perturbazioni né freddo. «La stagione parte con le difficoltà che ci aspettavamo - spiega Birnbaum -, soprattutto per la procedura fallimentare di Montecampione Ski Area e per i problemi giuridico-formali che in queste circostanze dettano i tempi, ma sarebbe stato molto difficile andare più rapidi di così».
Tra le difficoltà delle ultime settimane, c’è stata quella di trovare un gestore di energia per allacciare le forniture: molte società sono creditrici del fallimento e individuare un nuovo partner non è stato né semplice né veloce, facendo perdere giorni preziosi rispetto ai primi freddi. Di conseguenza non si è riusciti, come accaduto altrove, a innevare artificialmente.
Il resto lo ha fatto il meteo troppo caldo dei giorni intorno a Natale. «La collaborazione con gli enti pubblici è totale - aggiunge Birnbaum - e l’impegno che stiamo profondendo sul complesso dei progetti da realizzare è davvero importante. I Comuni di Artogne e Pian Camuno e la Comunità Montana stanno lavorando senza sosta: insieme riporteremo Montecampione dove deve stare. La nostra prospettiva è di un progetto stabile per i prossimi cinque anni; la visione chiara è già sul tavolo e la affronteremo dopo Natale».
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