Valcamonica

Montecampione ancora meta dei «furbetti»

Dopo l’episodio di domenica, altri escursionisti pizzicati e stavolta multati
Al lavoro per liberare le strade - Foto © www.giornaledibrescia.it
Al lavoro per liberare le strade - Foto © www.giornaledibrescia.it
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I divieti (e i pericoli) si sono moltiplicati in questi giorni: al veto d’uscire dal proprio comune, imposto per ragioni sanitarie dal decreto ministeriale perché in zona arancione, si sono sommati gli appelli a non avventurarsi in montagna, per il pericolo valanghe e per le strade a tratti impraticabili.

Si tratta di proibizioni che non tutti hanno rispettato, almeno a giudicare dal numero di persone che, anche nella giornata di ieri, si sono viste in giro nelle località in quota, con gli sci con le pelli, le ciaspole, i cani o anche solo con gli scarponcini «per farsi una passeggiata». Spesso ignorando le ordinanze dei sindaci, ma anche la segnaletica posta a segnalare il pericolo se non proprio per chiudere le strade.

I più indisciplinati sembrano essere i frequentatori di Montecampione: dopo i quattro turisti rimasti impantanati domenica sulla strada che porta a quota 1800, interdetta da una transenna, da un segnale di divieto e dall’ordinanza, anche martedì si sono contate molte trasgressioni.

Il gruppetto di milanesi che domenica sono rimasti bloccati con l’auto, peraltro senza le gomme da neve, sono stati liberati e aiutati dal mezzo spazzaneve del Comune, che li ha incrociati in difficoltà mentre stava svolgendo il servizio di sgombero neve. Per loro non sono scattate le sanzioni, perché non sono stati avvertiti i carabinieri.

Diversamente invece è andata ad altri escursionisti martedì mattina, sempre nella zona di Montecampione sono stati pizzicati dalle forze dell’ordine, che li hanno multati. Si tratterebbe di alcune persone provenienti dalla bergamasca e da comuni della bassa Valle, che non avrebbero dovuto essere in quota.

Nella mattinata, insieme alla protezione civile, è salita a 1200 e nella zona del Secondino anche la sindaca di Artogne Barbara Bonicelli, che ha invitato tutti a rientrare, visto il grande pericolo per la caduta di valanghe e per la presenza di alberi instabili su una strada chiusa da sabato scorso. Per impedire nuove violazioni, visto che la transenna e il cartello non sono serviti, una volta fatti scendere tutti a valle è stato creato un muro di neve molto alto, invalicabile e inaggirabile.

Nella giornata di ieri sono stati segnalati disagi anche nella zona della Val Palot a Pisogne: alcuni ciaspolatori sono rimasti bloccati perché non adeguatamente attrezzati con le gomme da neve o le catene; sono stati soccorsi dai mezzi spazzaneve. La quantità di neve caduta inizia a dare problemi anche alle linee elettriche: alcune zone di Ponte di Legno nel pomeriggio sono rimaste senza elettricità per alcune ore, solo l’intervento dei tecnici Enel ha permesso di far tornare alla normalità la situazione. E nelle prossime ore sono previste altre precipitazioni nevose.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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