Valcamonica

Metti un bagno nelle acque gelate del torrente

A Ponte di Legno Robin Clavarino si è immerso per 4 minuti e 20 secondi nelle gelide acque del torrente Frigidolfo.
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Quale potrebbe essere il rimedio migliore per combattere la frizzantina aria invernale se non buttarsi in un fiume gelato? A qualcuno potrebbe sembrare un'idea alquanto malsana, ma non a Robin M. Clavarino, più conosciuto come il «nuotatore delle Alpi», che ha fatto di questo hobby una sfida contro se stesso.

Classe 1952, Clavarino domenica mattina ha sfidato ancora una volta il freddo per gettarsi nelle gelide acque del torrente Frigidolfo, il corso d'acqua che, insieme al Narcanello, dà vita al fiume Oglio. In località Sant'Apollonia, a quota 1.600 sul livello del mare (mai così lontano dalla mente dei presenti, nonostante la vista di un uomo in costume), c'era una temperatura esterna di -2, mentre quella dell'acqua si aggirava intorno allo zero. Clavarino con grande sofferenza (comprensibile, ma in fondo, viene da pensare, se la va a cercare...) è riuscito a battere il suo record personale di permanenza nell'acqua ghiacciata, raggiungendo l'incredibile tempo di 4 minuti e 20 secondi.

Ma non finisce qui, Clavarino ha dato il meglio di sè battendo addirittura il record italiano. Pur non essendo in condizioni fisiche ottimali, per una forte infiammazione alla gamba sinistra, la sua è stata davvero una prova ai limiti. Prima dell'immersione, come solitamente fa per prepararsi, si è cosparso di neve, aiutato dalla moglie, sempre al suo fianco.

La carriera di quest'uomo, indubbiamente dotato di una resistenza incredibile alle basse temperature, è cominciata quasi quarant'anni fa in Valle d'Aosta e continua senza sosta, raccogliendo ora, a sessant'anni, i migliori risultati di sempre. La sua passione non sono solo i torrenti ma anche i laghi ghiacciati e in alta quota; inoltre s'è reso protagonista si numerose esibizioni anche estive in laghetti quasi a 3.000 metri. Si è tuffato una trentina di volte in vari laghi alpini. Il prossimo obiettivo è andare in Norvegia per immergersi nei fiordi.
Presente già da una decina d'anni sul territorio dell'Alta Valle Camonica, Clavarino confessa che quella di domenica potrebbe essere stata l'ultima esibizione invernale, perchè preferisce non correre rischi per la salute. Ma chissà se l'abitudine e l'amore per questo sport estremo riusciranno a trattenerlo.
Laura Zampatti

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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