Marmotte in volo da Livigno al lago d'Aviolo per ripopolare l'area
Il fischio delle marmotte non è più solo un ricordo. Non al lago d'Aviolo dove questa settimana il personale del Parco dell'Adamello ha provveduto a liberare una quarantina di bestiole messe a disposizione dalla Provincia di Sondrio con l'obiettivo di ripopolare l'area, un tempo habitat di colonie di questo animale.
Il progetto - che prevede il rilascio di un totale di circa 80 capi - è stato curato proprio dai tecnici faunistici dell'ente Parco per rimediare alla sparizione nell'area delle marmotte, secondo le ipotesi degli esperti decretata da due inverni particolarmente rigidi, quelli del 1998-'99. Un analogo esperimento condotto nell'Alto Garda ha dato buoni frutti ed è stato certificato, ora si mira ad un nuovo risultato positivo a garantire il quale sarà un monitoraggio costante, anche in vista di un ulteriore intervento il prossimo anno.
Le marmotte sono giunte in casse di legno aviotrasportate: le ha condotte dalla Valtellina al lago d'Aviolo - splendido bacino che sa regalare riflessi verde smeraldo nell'Alta Val Paghera, a poco meno di 2.000 metri di quota, in territorio di Edolo - un elicottero. Lì sono poi state liberate. A metterle a disposizione, come detto, sono state le autorità valtellinesi, chiamate a gestire, a Livigno, in un problema di segno opposto: il sovrappopolamento che ha dato adito a non poche problematiche.
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Intanto le nuove arrivate sembrano aver subito preso confidenza con il contesto camuno: appena aperte le casse, come mostrano le immagini girate dagli stessi esperti del Parco dell'Adamello, gli animali sono schizzati fuori come fulmini pronti a colonizzare il territorio. E a far risuonare nuovamente il loro fischio per tutta la vallata.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato