Valcamonica

Malore in Presolana, lutto per Gianluca Gatti: «Vola alto uomo libero»

La Valcamonica piange il 52enne morto durante un’arrampicata
Gianluca Gatti è stato colto da un malore sulla falesia della Presolana - © www.giornaledibrescia.it
Gianluca Gatti è stato colto da un malore sulla falesia della Presolana - © www.giornaledibrescia.it
AA

Era soprannominato il «gatto», proprio per l’eleganza e la determinazione che contraddistinguevano il suo approccio alla scalata: agile, testardo, sicuro di sé. Gianluca Gatti, 52enne di Breno, se ne è andato all’improvviso mentre inseguiva le increspature della roccia alla ricerca dell’appiglio giusto. Il suo cuore si è fermato sabato pomeriggio mentre scalava con alcuni amici la falesia del passo della Presolana.

Ma più della maestria nella disciplina sportiva che tanto amava, il «gatto» si era fatto conoscere e apprezzare in Valcamonica e nella Bergamasca per il suo spirito altruista e gentile. La data del funerale non è ancora stata fissata. Insieme all’amico Denni gestiva Manopiede, una palestra per il bouldering (attività di arrampicata su massi, naturali o artificiali) e proprio in questo ambiente tanti neofiti hanno mosso i primi passi seguendo i suoi consigli.

«Aveva un sorriso da bambino e uno spirito ribelle. Aveva tanti progetti in mente, diceva sempre che la palestra era ciò che di bello voleva lasciare a suo figlio Nicolò - ricorda una frequentatrice della palestra e amica -. Era sempre disponibile con ogni nuovo arrivato per insegnargli a scalare ma anche bravo a motivare e spronare i frequentatori della palestra più assidui. Era un sognatore».

Cinquantadue anni compiuti a inizio luglio, recentemente aveva parlato dei suoi progetti sull’annuario «Tracce» del Cai di Valcamonica e Sebino: «I sogni non si fermano qui, perché è già in progetto una nuova sala boulder al piano superiore. Già, perché abbiamo capito che non ci sono limiti alla crescita se si lavora con gioia per obiettivi di interesse collettivo e noi abbiamo dimostrato di saperlo fare».

La palestra era stata oggetto di rinnovamenti l’anno scorso, ma la crescita di notorietà dell’attività di arrampicata di bouldering - a cui lui negli anni ha contribuito promuovendo la disciplina con l’omonima associazione sportiva no profit, insieme agli amici Ivano Mariolini e Fabio Scalvinoni - lo aveva spinto a continuare ad inseguire nuovi obiettivi. «Vola alto uomo libero, Ciao gatto», lo salutano gli amici. Sempre aggrappato alle pareti di roccia, alla ricerca dell’appiglio giusto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato