Malonno: l'opposizione lascia il Consiglio Comunale
Un’amministrazione azzoppata: Malonno non ha più una minoranza. I quattro consiglieri - la capogruppo Katia Bona, Ivan Mariotti, Fiorella Tonon e Celestina Asticher - si sono dimessi in blocco davanti al segretario comunale. Che i rapporti tra maggioranza e opposizione non fossero idilliaci era risaputo, dopo il commissariamento legato alle vicende giudiziarie dell’ex sindaco Stefano Gelmi. Ma nessuno si aspettava un epilogo così drastico. Alla base dello strappo ci sarebbero azioni della maggioranza «non improntate secondo i criteri d’imparzialità e trasparenza e l’impossibilità di svolgere in maniera libera, trasparente e imparziale il ruolo di consiglieri». Fin da principio l’opposizione aveva contestato la presenza di «potenziali conflitti d’interesse» per l’affidamento di alcuni lavori tra fine 2018 e inizio 2019. Ma dall’estate il clima si è fatto più teso. Bona riferisce infatti che un consigliere «ha subìto minacce indirette, che hanno lasciato tutti sgomenti».
Durante un Consiglio online a giugno la minoranza ha sollevato dubbi sull’opportunità di affidare o consentire lavori a un’impresa edile del paese coinvolta nella vicenda giudiziaria sugli appalti pubblici. «L’Amministrazione ha ritenuto tutto regolare - dice Bona -, ma la cosa grave è che qualcuno ha parlato con l’interessato, che indirettamente ha detto d’essere arrabbiato. Mi spiace tantissimo chiudere un’esperienza così, ma abbiamo cercato di far notare sia i conflitti d’interesse sia le cose che non andavano. Ci sono troppi dubbi, non ci sentiamo di andare avanti, siamo delusi, manca l’etica e la moralità». Nell’ultimo consiglio comunale di agosto l’opposizione non si è presentata, ha atteso e poi ha depositato le dimissioni. «Potevamo tornare sui nostri passi - conclude Bona - ma il sindaco non ha detto nulla per fermarci». Di tutt’altro avviso il primo cittadino Giovanni Ghirardi, che sta valutando con un legale di procedere per quanto scritto nella lettera di dimissioni.
«Lunedì a mezzogiorno, all’indomani dell’emergenza meteo che ha interessato anche Malonno, ho appreso delle dimissioni in blocco. Non ho avuto alcun preavviso e sono molto rammaricato, perché le porte del Comune sono sempre state aperte al confronto e al dialogo. Sulle motivazioni resto perplesso e attonito, soprattutto per la gravità delle dichiarazioni, per le quali mi esprimerò nelle sedi opportune. L’operato dell’Amministrazione e dei funzionari è sempre stato svolto nel pieno rispetto delle norme e della correttezza morale».
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