Madre, padre e figlio: quando l'eroina è un affare di famiglia
Era gestita da una famiglia di origini albanesi, madre, padre e figlio, la raffineria di droga al centro dell'inchiesta della Procura di Brescia che ha portato all'arresto di nove persone, cinque albanesi e quattro italiani, per traffico di stupefacente.
A casa della famiglia, in provincia di Brescia, i carabinieri hanno trovato una pressa idraulica, macchina per il sotto vuoto e materiale utile al confezionamento. Sotto il letto di una camera è stata recuperata una scatola con 12,5 chili di eroina (valore commerciale all'ingrosso di circa 400.000 euro), mezzo chilo di oppio e 50 grammi di cocaina.
L'indagine era nata dall'arresto in flagranza di un albanese di 44 anni residente sul lago di Iseo, mentre acquistava e poi rivendeva un chilo di cocaina. Si tratta di Saimir Sallaku, fratello del patron del Darfo calcio, formazione bresciana che milita nel campionato di Serie D, e già arrestato in passato per reati fiscali.
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