Valcamonica

Lucia, da Darfo al palco del Bolshoi

La 18enne ballerina camuna ha vinto una borsa di studio per il celebre teatro moscovita.
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La immaginiamo mentre esce dall'ombra e distende le braccia esili sul palcoscenico del mito. Lucia Colosio, 18enne di Darfo con la danza classica nel sangue, è atterrata pochi giorni fa a Mosca e le porte dell'accademia del «Teatro Bolshoi» si sono aperte sotto il tocco delle sue mani. Là, rimarrà per un mese a frequentare un corso di alto  perfezionamento sotto gli occhi degli istruttori di danza più famosi del mondo. «Chi non la vive e non ha questa passione non può capire - racconta Lucia attraverso la sua webcam -. Anche quando sembra che ci sia silenzio, qui la danza si sente: riempie l'aria ad ogni angolo e in ogni corridoio. Ed è ossigeno per i miei polmoni».

Abbiamo un piccolo talento camuno che si muove in punta di piedi nella terra del Dottor Zivago. Sfila ogni mattina in piazza Teatralnaya per portare un po' di poesia del corpo tra i fantasmi del Bolshoi. «Lì dentro - disse una star di fama mondiale - l'anima di una ballerina conta più di qualunque allenamento». Lucia è partita da sola, a riscuotere il «sogno» nascosto nella borsa di studio vinta al concorso internazionale che si è tenuto il 14 luglio scorso a Pescara. Brava lei e bravi i docenti dell'Accademia «Pavlova» di Bergamo, dove Lucia è iscritta da più di tre anni.

«È una ragazza semplice, testarda e ipercritica, anche con sé stessa - confida mamma Claudia, che insieme al marito Virginio e alla piccola Anna è costantemente in contatto con lei -. Ha cominciato a danzare quando aveva quattro anni, poi ha frequentato alcune scuole della zona. Ore e ore di studio, concentrazione prove e sacrifici fino a quando s'è iscritta all'Accademia "Pavlova" dove ha fatto il vero salto di qualità».

Lucia ha sostituito ogni punto d'arrivo con una nuova sfida: e la sua famiglia le è sempre rimasta accanto, con affetto e devozione. «Aveva cominciato a studiare anche violino, ma la postura da musicista rischiava di crearle problemi muscolari e così ha rinunciato - ricorda la mamma -. Quante volte le abbiamo chiesto: cosa vorresti come regalo di compleanno? Ci ha sempre risposto la stessa cosa: voglio un paio di scarpette da danza per fare emozionare il pubblico».

Così è successo anche qualche mese fa, nello scrigno del Teatro Donizetti di Bergamo: Lucia entrava sul palco, la platea tratteneva il respiro e in quegli scarpini color confetto costruiva il suo domani. Sera dopo sera, data dopo data. Fino a questo nuovo inizio: a 18 anni premiata con un mese di corsi e lezioni al Bolshoi. Sognando, magari, di allungarsi come un fiore sul palcoscenico del mito.

Sergio Gabossi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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