Lucia Colosio, sogni sulle punte dal Bolshoi all’Arena
Raccontano che mamma e papà avessero già capito tutto quando, a quattro anni, Lucia ballava come una trottola sulle note caraibiche sparate ad alto volume sulla spiaggia di Jesolo. E oggi che, a 22 anni, ha già in mano un diploma di perfezionamento del Teatro Bolshoi di Mosca, un esordio in Rai e camminato sulle punte sul palco di Pechino per cinque serate «sold-out», la storia di Lucia Colosio profuma di romanzo.
Viene da Darfo la farfalla che volteggia di accademia in accademia riuscendo a conquistare registi e coreografi. «A nove anni ero già lontana da casa e, da allora, ho dovuto imparare a diventare autonoma - racconta Lucia -. Mi manca un po’ casa mia, ma finché mi reggono le gambe continuerò a ballare». L’ultima esperienza è datata gennaio 2017 al «National Centre for the Performing Arts» di Pechino: cast internazionale con sei ballerine italiane giovanissime a sgambettare sulla rivisitazione de «La vedova allegra» di Hugo de Ana e coreografia di Alessandra Panzavolta. Venti giorni di prove e spettacoli, zero libertà, un trionfo di pubblico e critica.
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