L'omicida: «Da gennaio nessuno ha cercato Charlotte al telefono»
Davide Fontana nelle oltre tre ore di interrogatorio nella caserma dei Carabinieri di Brescia ha raccontato che nessuno in questi mesi ha cercato Charlotte Angie, che lui aveva ucciso a gennaio.
«Solo la mamma con alcuni messaggi Whatsapp e l’ex compagno sempre con messaggi. Al telefono nessuno» ha detto il 43enne impiegato di banca che ieri sera alle 22.39 è entrato nella caserma dei Carabinieri a Brescia da uomo libero e ne è uscito da arrestato per andare in carcere.
Ha confessato l’omicidio, la distruzione del cadavere e l’occultamento, prima dell’arrivo del suo legale. In mattinata l’uomo si era presentato spontaneamente dai carabinieri nel Milanese per denunciare la scomparsa dell’attrice hard 25enne insieme ad un’amica.
Secondo chi indaga il suo racconto era pieno di incongruenze e quindi in serata è stato riconvocato a Brescia dove poi ha confessato omicidio. Da gennaio ad oggi ha utilizzato il telefono della vittima. «Ho pagato anche l’affitto di casa sua» ha detto al pm Lorena Ghibaudo durante l’interrogatorio.
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