Lo strazio di mamma e papà del piccolo Andrea, oggi l'addio
La disperazione e lo sconforto si sono impadroniti della piccola casa di via Marconi, poco distante dal centro di Edolo, fino al primo pomeriggio di lunedì riempita dalle risate e dai giochi del piccolo Andrea, un bambino che amava la musica e i balli.
Avrebbe compiuto cinque anni a giugno, ma un terribile incidente domestico se l’è portato via, mentre intorno alle quattordici stava pranzando con il papà Besnik Rexhaj. Un boccone di würstel gli è andato di traverso e lo ha soffocato, nonostante i tentativi disperati del padre di trovare qualcuno che lo aiutasse e nonostante l’arrivo fulmineo dei sanitari dal vicino ospedale edolese: per oltre un’ora i medici hanno fatto di tutto nel tentativo di strapparlo alla morte. La piccola salma, portata nella camera mortuaria dell’ospedale edolese, è stata restituita alla famiglia e ieri, nel condominio di via Marconi, al civico 230, è stata allestita la camera ardente.
La famiglia del bambino è di origini albanesi e non è di religione cattolica, ragione per la quale non saranno celebrati i funerali: al loro posto è stata organizzata una benedizione nel pomeriggio di oggi alle 15 nel cimitero di Mù, dove la salma verrà poi seppellita. Il cordoglio del paese. Andrea era a casa con il papà, che in questo periodo non sta lavorando, mentre la mamma Ermira, che si occupa di alcuni anziani della zona, era fuori per lavoro; anche la sorella maggiore non era in casa al momento dell’incidente.
L’intera comunità di Edolo e dell’alta Vallecamonica è rimasta ammutolita e scossa per quanto accaduto: la famiglia Rexhaj vive in paese da diversi anni ed è ben inserita. E in molti conoscevano il piccolo Andrea, caschetto castano, aria furbetta e un’irrefrenabile voglia di vivere e di giocare, come tutti i bambini delle sua età. In tantissimi hanno portato ai genitori e alla sorella una parola di conforto, sono arrivati a Edolo anche diversi parenti e conoscenti da lontano. Anche sui social network sono stati moltissimi i messaggi di vicinanza, soprattutto quelli degli amici dei genitori di Andrea, che lo ricordano come un piccolo sempre sorridente, pieno di vita e in perenne movimento.
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