Lo schianto dello speedflyer: Borno piange Andrea Arici
È rientrata stamane nella sua Borno la salma di Andrea Arici, il 34enne che ha perso la vita ieri mentre praticava speedfly sul versante est del pizzo Coca, sui monti della Val Seriana, precipitando per oltre 400 metri.
L’amico che era con lui ha allertato immediatamente i soccorsi ma per il 34enne non c’era più nulla da fare, il salto nel vuoto non gli ha lasciato scampo. Un volo che ad Andrea era noto, essendo lui un pilota esperto che più volte aveva sfidato quelle montagne, pubblicando anche su youtube filmati delle sue imprese.
Lo speedfly è una pratica sportiva che nasce negli anni ’70 e che si differenzia dal parapendio per due peculiarità: la prima, come dice il nome proprio la velocità, elemento necessario per creare un volo ad alto tasso di adrenalina, per raggiungere punte di 145 chilometri orari, poi la distanza dal suolo, che è appena di pochi metri, quasi radente al suolo, a differenza del volo in parapendio che porta ad una discesa più lenta e tranquilla.Uno sport, lo speedfly, altamente pericoloso: solo negli ultimi anni, sono una cinquantina gli atleti che hanno perso la vita schiantandosi sui crinali delle montagne di tutto il mondo.
Le esequie di Andrea sono state fissate per le 16 di venerdì 17 agosto.
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