Le voci degli sfollati di Rino di Sonico: «Notte movimentata, speriamo di rientrare presto»
L'allarme è scattato nel cuore della notte, quando a Rino di Sonico tutto taceva. «Mi ha svegliato il suono della sirena: erano da poco passete le due» racconta una residente che, vestitasi di tutta fretta, ha lasciato la propria casa. «Il torrente, dopo il disastro del 2012, ci impensierisce, non si dorme tranquilli, specie se piove forte. Ieri sera guardavo cadere l'acqua da dietro i vetri di casa. È così: ormai ci abbiamo fatto l'abiturdine».
Sono circa sessanta le persone che a Rino hanno lasciato la propria abitazione, seguendo le procedure d'emergenza volute e predisposte dopo la frana del 2012 che travolse il paese isolandolo per diversi giorni. Il sindaco Gian Battista Pasquini non ha avuto esitazioni e tempestivamente ha dato avvio al protocollo e i cittadini hanno messo in pratica quanto appreso nelle esercitazioni.
«Sì, anch'io mi sono svegliato per il suono delle sirene - racconta Matteo -, io e mia moglie abbiamo raccolto due cose, preso i gatti e siamo usciti. Per giunta abbiamo allertato una coppia di amici che era venuta a trovarci per il fine settimana e ci siamo diretti al punto di raccolta».
«Purtroppo c'era da aspettarselo - sono invece le parole di Alessandro -, le previsioni davano temporali e così è stato. È caduta tantissima acqua e non mi stupisce che siano scattate le sirene. Comunque sì, anche noi ci siamo svegliati e nel giro di poco abbiamo lasciato casa. La situazione adesso appare abbastanza tranquilla, speriamo si possa rientrare presto».
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