Valcamonica

Le pecore spazzine si mangiano la pianta velenosa

Un gregge formato da oltre 1.500 capi ha raggiunto la Val Canè e ha eliminato l'Heracleum mantegazzianum
Al lavoro. Il gregge in Val Canè in azione
Al lavoro. Il gregge in Val Canè in azione
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Pecore spazzine di nuovo in azione in alta Valcamonica. Un gregge formato da oltre 1.500 capi ha raggiunto nei giorni scorsi la Val Canè, divorando tutto quanto si è trovato di fronte. Ma non è stato un danno, tutt’altro: l’azione di una nuvola di belanti ovini da una decina d’anni è una manna dal cielo per lo zoppicante sistema ecologico moderno - che fatica a mantenere pulito il territorio - e per la prevenzione degli incendi boschivi.

Le pecore si sono mangiate anche la temibile Panace di Mantegazzi, la pianta velenosa per l’uomo che si sta diffondendo in alta Valle, contribuendo ad arginare il fenomeno. Nei giorni scorsi gli addetti ai lavori hanno trattato l’area e isolato le piante con delle barriere, per evitare contatti con la pelle umana.

IL PANACE TORNA MINACCIOSO

Ora le pecore spazzine hanno eliminato il problema contribuendo momentaneamente a risolvere l’emergenza, ma è ancora necessario tenere sotto controllo il fenomeno. «È il nostro solito appuntamento con il sistema ecologico di cura del territorio in modalità del tutto naturale - commenta il sindaco di Vione Mauro Testini -: la sindaca di Roma pare ci stia arrivando adesso, noi una decina d’anni fa». Il gregge si fermerà in Val Canè per circa tre settimane e quindi si trasferirà nella Valle delle Messi, prima di rientrare a casa.

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