L'addio di Ono San Pietro a Davide e Andrea
Ono San Pietro dice addio ad Andrea e Davide, i due fratellini di 12 e 9 anni, morti nel rogo della loro casa martedì scorso. Il piccolo comune di 900 anime della Valcamonica si stringe attorno alla mamma Erica, ai nonni materni Caty e Lino che, nella loro abitazione di via Ronchi, ospitano le bare troppo bianche dei due fratelli.
Il Comune ha dichiarato una giornata di lutto cittadino, calato a mezz’asta le bandiere del Municipio e della scuola; i negozi hanno abbassato le saracinesche.
L’epicentro del dolore è la piccola chiesa di Sant’Alessandro, dove le campane chiamano a raccolta la comunità per dare l’ultimo addio ad Andrea e Davide. Di fronte alla chiesa telecamere e macchine fotografiche a dare notorietà a una comunità silenziosa e fiera che questa fama l’avrebbe evitata volentieri: «Siamo distrutti dal dolore, i nostri angeli ci mancano già», dice un’anziana nonna del paese.
Davanti alla facciata della parrocchia, che appare così piccola per ospitare un dolore così grande, gli striscioni degli amici di Andrea e Davide in cui giurano «di non dimenticarvi mai». Dai manifesti mortuari affissi per le stradine del borgo spicca un dato: nei manifesti il cognome "affidato" ai bimbi è Patti, quello di mamma Erica, e non quello del papà Pasquale Iacovone, sempre ricoverato all'ospedale di Padova in condizioni gravissime.
L’unico accenno al padre sembra essere nell’ultima riga, in quelle due parole: a ricordarvi sono i "parenti tutti". Su Pasquale Iacovone gravano pesanti indizi sulla morte dei bimbi, anche se la Procura per adesso ha aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti. La famiglia ha disposto il divieto di accesso in chiesa a telecamere e fotografi. A celebrare la funzione (alle 15), in una giornata troppo soleggiata per Ono San Pietro, il parroco Pierangelo Pedersoli e il Vescovo vicario di Brescia Vigilio Mario Olmi.
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