Valcamonica

La Sp 345 ancora chiusa: annullato il motoraduno

Rimandate l’apertura della provinciale e al 2020 la kermesse sul Crocedomini
Bloccata. La frana sulla strada provinciale 345 - © www.giornaledibrescia.it
Bloccata. La frana sulla strada provinciale 345 - © www.giornaledibrescia.it
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Anche la rabbia e la labile speranza hanno ceduto il passo. A fine luglio, quando la stagione in montagna ha girato la boa, pare che per la provinciale 345 non ci siano speranze di risollevare le sue sorti da una condizione di chiusura che dura da fine ottobre. I lavori sono finiti, i rocciatori hanno terminato di posare le reti paramassi e anche l’impresa incaricata delle opere stradali è in dirittura d’arrivo. Se n’è andata pure la polizia provinciale, incaricata di sorvegliare il cantiere per impedire il transito nonostante l’ordinanza di divieto.

Nei giorni scorsi era circolata la voce che la viabilità potesse riprendere a senso unico alternato questo fine settimana, ma così non sarà: mancano asfalti e guardrail, che dovrebbero essere posati la prossima settimana. Poi, forse, si potrà riaprire, magari sabato 3 agosto. Anche per questo è stato annullato il tredicesimo motoraduno internazionale del Crocedomini, in programma sabato e domenica: gli organizzatori hanno sperato sino all’ultimo di poter passare e hanno comunque organizzato l’evento, salvo ripiegare martedì. «Abbiamo fatto di tutto per garantire la riuscita della manifestazione - dicono - ma è stato aperto per 150 metri un nuovo cantiere, che ha ristretto di molto la carreggiata, non permettendoci di salire con i mezzi per portare le strutture necessarie per la riuscita del motoraduno. In Bazena stavamo già lavorando da domenica, ma nonostante le migliaia di rassicurazioni siamo costretti a rimandarlo all’anno prossimo con amarezza».

Amarezza è anche il sentimento che si respira tra rifugisti, malgari, operatori economici, che nella stagione di massima affluenza si sono visti calare le attività anche del 90 per cento. Amarezza per un cantiere che doveva essere aperto prima e che sarebbe dovuto forse essere maggiormente controllato. C’è chi, in zona, sta pensando di gettare la spugna. E poco importa se la Regione, lunedì, ha stanziato 1,62 milioni per la messa in sicurezza versanti, ripristino piano viabile e installazione: ormai è tardi.

 

 

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