La «Luce del deserto» brilla con i pannelli rubati nella Bassa
Avevano casa in Valcamonica, operavano in tutta la Bassa, da Brescia a Mantova e Cremona, per rubare pannelli solari e inverter da inoltrare verso Ouarzazate, città marocchina dove si sta costruendo l’impianto fotovoltaico più grande del mondo.
Ecco la sintesi dell’operazione “Luce del Deserto”, chiusa nelle scorse ore dai Carabinieri di Cremona, che ha portato a tre arresti in flagranaza di reato, il 18 marzo scorso, e all’esecuzione nelle ultime ore, di cinque ordinanze di custodia cautelare.
In manette sono finiti complessivamente otto marocchini, sette dei quali residenti tra Artogne, Piancogno e Darfo Boario Terme, accusati di aver messo a segno almeno dieci furti di pannelli solari tra il 2016 e il 2017.
Dopo cinque colpi tra Mantova e Cremona, nell’estate del 2016, la banda aveva colpito anche nel Bresciano con incursioni in strutture della città, di Castegnato e di Berlingo. Complessivamente i militari stimano un danno alle imprese di oltre mezzo milione di euro.
Nell’ottobre del 2016, quando l’indagine aveva messo a fuoco i presunti colpevoli, nel corso di un controllo mirato i Carabinieri hanno trovato a Darfo il furgone di uno degli arrestati con a bordo 158 pannelli rubati mentre a Piancogno, qualche giorni più tardi, in un garage furono trovati gli inverter spariti da Berlingo.
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