Valcamonica

La fiaba d'inverno del camoscio sul tetto

A Pezzo di Ponte di Legno Polizia forestale e Vigili del fuoco aiutano un camoscio a scendere dal tetto
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Gli incontri con animali selvatici come cervi e caprioli sono ormai all'ordine del giorno nei paesi dell' Alta Valle. È invece piuttosto bizzarro aprire la finestra al mattino e notare che sul tetto del vicino c'è un camoscio.

Quando martedì a Vigili del Fuoco, Corpo forestale dello Stato e Polizia provinciale è arrivata la richiesta di intervento nel centro della frazione dalignese di Pezzo, tutti hanno pensato a uno scherzo. Invece il camoscio - un maschio di 14-15 anni - c'era davvero, seduto sulla neve, accanto a un comignolo. Le molte persone accorse hanno riferito che il povero animale si trovava lì già la sera precedente, ma pensavano che se la potesse cavare da solo.

«Com'è salito, dovrà pur scendere», sosteneva qualcuno. La casa in questione, costruita su un terreno in pendenza, consente un accesso abbastanza facile al tetto sul retro. Molto probabilmente l'animale ha raggiunto la sommità proprio da lì.
Spaventato, forse disorientato dalla forte bufera che ha investito l'Alta Valle lunedì sera. Ha spiccato qualche salto, ritenendo il tetto un luogo sicuro. I Vigili del Fuoco, una volta saliti, hanno cercato di avvicinarsi all'animale, ma lui, troppo spaventato, stava per buttarsi nel vuoto.

A questo punto gli uomini della Polizia provinciale e del Corpo forestale hanno pensato di creare una via di fuga alternativa che ha consentito all'animale di saltare da un'altezza meno elevata. Poi il camoscio è stato immobilizzato: i soccorritori, per tranquillizzarlo, gli hanno bendato gli occhi.

Dopo un primo controllo per capire se fosse ferito o malato, lo splendido esemplare è stato trasferito al Centro recupero animali selvatici di Paspardo per una visita più approfondita. L'esito? Pare che il camoscio sia in salute. Se la diagnosi verrà confermata l'animale sarà presto liberato e potrà tornare a correre e saltare nel bosco. Al momento i camosci che abitano l'Alta Valle sono circa trecento. Grazie alle regole sulla caccia e ai controlli sul bracconaggio il numero di capi è in aumento. Vederli vicino a una casa, però, resta una sorpresa. Una piccola fiaba d'inverno a lieto fine.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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