Valcamonica

La cura della Val Rabbia sblocca la crescita, ferma dal 2012

A Malonno non si può edificare in conseguenza della frana di 4 anni fa: con gli interventi sulla Val Rabbia, però, la situazione cambierà
La frana del 2012
La frana del 2012
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Dalla frana del 2012 è stato solo sfiorato, ma una bella fetta del suo territorio è stata dichiarata «zona alluvionale» dalla Regione: conseguenza, a Malonno non è più possibile edificare nella zona industriale a nord del paese così come nel tratto residenziale.

Un po’ come vivere sotto scacco di un dissesto avvenuto in territorio di Sonico, ma che può minacciare seriamente anche Malonno. Oggi che la Val Rabbia e il letto dell’Oglio sono stati «curati», allargandone di molto il letto e la profondità, creando delle barriere a prova di nuova esondazione, anche per Malonno è arrivato però il momento di guardare avanti.

Dichiarata la fine dei lavori, collaudato e certificato l’intervento, l’Amministrazione ha avviato le pratiche per stralciare il suo territorio della direttiva regionale Alluvioni: «Alla luce dell’intervento effettuato - spiega il sindaco Stefano Gelmi - siamo nelle condizioni di cambiare la perimetrazione e garantire di nuovo la possibilità espansiva. Non vorrei, se si riprendesse il mercato, non poter assecondare le richieste di chi vuole investire a Malonno».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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