L’orso bruno quest'anno è già stato avvistato 23 volte: la mappa
Bello, imponente, che passeggia sui sentieri della Valle del Miller, nel Parco dell’Adamello, di prima mattina, esattamente come migliaia di altre persone in questi giorni in tutta l’alta Valcamonica. L’attrazione post Ferragosto tra le montagne camune è un orso bruno sconfinato dal Trentino che sta discretamente trascorrendo qualche giorno in quota. A immortalarlo sono stati due escursionisti che, all’alba di venerdì, stavano risalendo il pantano del Miller, lungo il sentiero 23 verso l’Adamello, e che se lo sono trovati all’orizzonte: senza farsi notare sono riusciti a fotografarlo mentre camminava. Lo scatto, ovviamente, è divenuto virale e i commenti si sono moltiplicati. Il plantigrado è un esemplare di orso adulto in dispersione dal Trentino, che potrebbe anche aver percorso oltre trenta chilometri in un giorno.
In realtà, quella di due giorni fa è solo una delle 23 segnalazioni della presenza nella nostra provincia. Quest’anno più che mai questo animale, sempre sconfinando dal vicino Trentino, ha deciso di fare qualche capatina nel Bresciano. O forse lo ha sempre fatto, ma ci si è accorti molto meno: a facilitare gli avvistamenti, soprattutto tra il tardo inverno e la primavera, è stata la presenza di tanta neve, che ha conservato, a favore di esperti, inconfutabili orme.La prima volta è stato molto presto, a febbraio, in Val Sabbia, dove è apparso più volte e dove ha compiuto gli unici piccoli danni del 2021. Quest’anno gli «orsi bresciani» non hanno predato, a differenza dal passato, ma solo colpito qualche alveare, in particolare in Val Sabbia, dove un apicoltore è stato visitato per tre sere di seguito.
Le segnalazioni, verificate dalla Polizia provinciale, sono sparse in tutti i territori al confine con il Trentino: oltre che in alta Val Sabbia (a Bagolino, Collio, Pertiche, in Corna Blacca) anche in Alto Garda, in alta Valtrompia e in alcuni punti della Valcamonica (a Malga Stain di Edolo, al passo di Campo a Cevo, a Ponte di Legno e in Valcanè). E poi ancora nella Valle del Caffaro e sul Monte Cimosco, dove è stato immortalato a maggio in un video da dei ragazzi che si erano appostati per osservare gli ungulati.
Presenze che non impensieriscono gli esperti: «Non siamo in Canada - spiega Paolo Tavelli della Polizia provinciale -, i nostri orsi non sono aggressivi e non attaccano, non c’è da avere paura, altrimenti in Trentino più nessuno farebbe escursioni. Basta osservare tutte le normali attenzioni di quando si incontrano gli animali selvatici. Resta molto difficile incontrare un orso durante un’escursione, perché non sono molti e, soprattutto, sono animali schivi, che evitano l’uomo».
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