Valcamonica

Ira del Comune di Bienno per i tagli del Governo: «È un furto»

Bandiere a mezz'asta fuori dal Municipio per il decreto che riduce del 40% i trasferimenti statali promessi dopo la fusione
Bandiere a mezz’asta. Il segno visibile della protesta del Comune per la decisione del Governo
Bandiere a mezz’asta. Il segno visibile della protesta del Comune per la decisione del Governo
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Bandiere a mezz’asta sugli edifici comunali a Bienno. Non per un lutto, ma per attestare lo sdegno nei confronti della decisione del Governo di tagliare del 40% i trasferimenti a favore dei Comuni che si sono fusi. E un ordine del giorno, da votare nel prossimo Consiglio, per chiedere l’autonomia di Bienno.

Sono due delle azioni messe in campo a Bienno per protestare contro il decreto del 27 giugno, pubblicato l’1 luglio, nel quale lo Stato ha comunicato di tagliare il finanziamento decennale concesso a Bienno nel 2016, quando attuò la fusione con Prestine. In base alla legge il nuovo municipio avrebbe avuto diritto a ricevere il 60% dei trasferimenti del 2010 dei due Comuni, ovvero 617mila euro l’anno per dieci anni. Nel 2019 ne arriveranno solo 396mila

«È uno scippo - dice il sindaco Massimo Maugeri -, grave anche perché comunicato a metà esercizio, con tutti i contratti e gli impegni già presi per far fronte alle esigenze primarie dei cittadini per la gestione del territorio, manutenzioni strade, acquedotti, rifiuti, istruzione, sociale». 

Leggi l'articolo completo sul Giornale di Brescia in edicola oggi, martedì 23 luglio, scaricabile anche in formato digitale.

 

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