Valcamonica

Incursione di un lupo a Breno: al Pian d’Astrio predata una mucca

Quest’anno le segnalazioni del predatore sono già diverse, anche se la popolazione non aumenta di molto
Al limitare del bosco. Un lupo fotografato in Alta Valcamonica - Foto © www.giornaledibrescia.it
Al limitare del bosco. Un lupo fotografato in Alta Valcamonica - Foto © www.giornaledibrescia.it
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In un primo momento si è pensato a una predazione da orso. Anche perché, da quelle parti, il plantigrado è stato segnalato alcune volte quest’anno. Ma dalle prime analisi effettuate dai tecnici, è stato escluso che la bovina, trovata sbranata domenica scorsa al Pian d’Astrio, tra Breno e Niardo, sia stata attaccata da un orso. Si ipotizza invece che possa essere stato un lupo, ma saranno le analisi genetiche sui campioni raccolti dalla Polizia provinciale a stabilirlo.

Nel 2022, per dire la verità, gli orsi sembrano per così dire più tranquilli rispetto allo scorso anno e si sono fatti vedere meno. Anche se, in realtà, l’assenza di neve in quota non ha fatto osservare le loro orme e quindi la diminuzione delle segnalazioni è per così dire «figlia» delle mutazioni climatiche. Finora, quest’anno, ce ne sono state dal Maniva, proprio in questi giorni, avvistamenti sopra il lago d’Idro e in altri punti della Valsabbia a inizio stagione, quindi in media Valcamonica a Niardo e una volta in alta Valle Camonica. Q

uella di domenica al Pian d’Astrio è la seconda predazione con danni, molto stranamente con vittima una bovina; la prima è stata, all’inizio dell’anno, a Corteno, su degli ovini: anche in questo caso si sarebbe trattato di un lupo.

Ed è proprio sui lupi che si sta concentrando, nell’estate 2022, l’attenzione. Tante sono le segnalazioni, ma ancora maggiore è la fobia, di chi li vedrebbe aggirarsi ai margini dei paesi dell’alta Valcamonica (sarebbero invece dei cani lupo cecoslovacchi). Nella realtà, affermano gli esperti, gli esemplari di lupo non sono cresciuti in modo smodato e restano tre i branchi che insistono nel Bresciano: quello originario del Tonale, che ne ha formato, in dispersione, uno nella Val di Belviso e uno nelle vallate di Corteno. Nelle ultime ore alcuni escursionisti hanno ripreso un bell’esemplare nella Valle delle Messi a Ponte di Legno, nella costa appena sopra il torrente e non troppo lontano dal sentiero, dove in questi giorni centinaia di persone passeggiano e si fermano per fare pic-nic.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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