Valcamonica

Incisioni rupestri: la roccia numero 1 apre ai disabili

In futuro focus anche sul sito di Naquane e sul parco nazionale Seradina-Bedolina
La capanna. Una delle incisioni rupestri camune
La capanna. Una delle incisioni rupestri camune
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Qualcuno la chiama la «Cappella Sistina» delle incisioni rupestri camune. Grazie a un progetto del gruppo di coordinamento del sito Unesco della Vallecamonica con la Comunità montana e il finanziamento del ministero, la roccia numero Uno del parco di Naquane sarà accessibile ai disabili.

Si tratta dell’ultimo passo del progetto «A ciascuno il suo passo», che ha già reso accessibili il parco dei Massi di Cemmo, l’area di Sottolaiolo nella riserva delle incisioni rupestri di Ceto Cimbergo Paspardo e il parco comunale di Luine a Darfo. Ora sotto la lente di ingrandimento finiranno altri due siti archeologici di Capo di Ponte: il parco comunale di Seradina-Bedolina e quello nazionale di Naquane. Per quanto riguarda la roccia numero Uno sarà riorganizzata l’attuale struttura di visita con l’obiettivo di renderla transitabile con le carrozzine.

Mentre a Seradina-Bedolina sarà resa accessibile ai portatori di handicap la famosa roccia delle mappe, con un intervento organico di sistemazione della parte alta del parco. Per far questo sono stati impiegati cento mila euro di fondi ministeriali, cui la Comunità montana e il Bim ne hanno aggiunti altri venti mila. Quale ciliegina sulla torta del progetto «A ciascuno il suo passo» sarà anche realizzata una guida turistica completa delle strutture, dei percorsi e dei servizi accessibili della Valle dei Segni e sarà sperimentato, in collaborazione con Solco camunia, un servizio di prenotazione e supporto al turismo accessibile. Per il presidente del sito Unesco della Vallecamonica Sergio Bonomelli e l’assessore alla Cultura della Comunità montana Simona Ferrarini è una soddisfazione aver portato a termine l’iniziativa, auspicata due anni fa dallo scrittore in carrozzina George Hornby, in visita ai parchi archeologici camuni, e realizzata insieme alle varie cooperative sociali del territorio camuno.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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