Valcamonica

Incendio di pascoli in Valcamonica, le fiamme sono certamente dolose

In due giorni il fuoco ha divorato 33 ettari nella zona della Zumella, sopra Cimbergo. Oggi le ultime verifiche
  • Il fumo dell'incendio sopra Cimbergo
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Due giorni di fuoco si sono portati via almeno 33 ettari di pascoli in quota, al confine tra Cimbergo e Paspardo, esattamente dal Canale dei Solivi, nella zona della Zumella, al passo delle Basse di Cimbergo.

L’incendio, che ha devastato un pezzo di montagna in media Valcamonica, è stato quasi del tutto domato nel tardo pomeriggio di ieri, anche se Canadair ed elicotteri hanno continuato con i lanci d’acqua dal cielo finché c’è stata luce. Si aspetterà oggi per dichiararlo ufficialmente spento, per scongiurare ritorni di fiamma.

Il rogo è stato appiccato - non c’è dubbio sulla natura dolosa dello scellerato gesto - nella seconda parte del pomeriggio di martedì nella zona più in basso e, spinto dal forte vento e dal terreno secchissimo, si è espanso a grande velocità, arrivando presto alla cima. Nella serata di martedì le fiamme erano state circoscritte, ma nell’oscurità erano visibili da mezza Valcamonica. La notte, con le temperature più basse e l’umidità, ha contribuito a far sembrare l’incendio spento. Per questo, dalle 7.30 ha operato un solo elicottero, con lanci di bonifica.

Purtroppo, però, a metà mattina, con il vento e il rialzo delle temperature, le fiamme sono tornate in più punti della montagna, costringendo le forze in campo a richiamare anche un secondo elicottero. I mezzi hanno pescato dalle vasche allestite dai volontari della Protezione civile di Cimbergo in località Volano e da quelli di Paspardo alla Zumella. Nel tardo pomeriggio di ieri la situazione sembrava avviarsi verso la risoluzione, ma dal cielo si è continuato a bagnare sul perimetro per bonificare il terreno sino al buio.

Nella mattinata di oggi sarà effettuata una nuova ricognizione e, qualora non si verifichino altri focolai, l’incendio potrebbe essere dichiarato concluso. Ieri pomeriggio sul posto si sono portati anche i Carabinieri forestali, per raccogliere elementi utili alle indagini. La zona d’innesco è la parte più in basso, una delle ipotesi potrebbe essere una contesa sull’utilizzo dei pascoli (da qualche giorno in zona è presente un pastore con circa un migliaio di pecore). A coordinare le operazioni c’erano il direttore del settore Bonifica della Comunità montana, Gian Battista Sangalli, il Dos (direttore delle operazioni di spegnimento) Fabian Troletti, con la collaborazione dei sindaci.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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