Incendio dentro la caserma dei carabinieri di Edolo
Il fumo e il fuoco hanno iniziato a uscire da una finestra del primo piano poco dopo le 20.30. Esattamente nella zona dove ci sono gli uffici, probabilmente da quello del comandante della stazione dei carabinieri di Edolo. A fuoco, finendo per gran parte distrutta, è andata la caserma dei militi edolesi, situata vicino al centro, in via Treboldi.
Ad accorgersene è stato uno dei carabinieri, che ha dato l’allarme e ha chiamato i soccorsi. I primi ad arrivare sul posto sono stati i vigili del fuoco del vicino distaccamento di Edolo, supportati in un momento successivo dai colleghi di Darfo. Le fiamme si sono diffuse in una baleno e hanno del tutto distrutto il primo piano, quello con gli uffici, dal quale si sono alzate verso il cielo, attraverso le finestre, lunghe lingue di fuoco. Ma compromesso è anche il secondo piano, quello degli alloggi dei militari (dal tetto si sarebbero staccate delle pignatte).
L’intervento massiccio dei pompieri ha consentito di circoscrivere le fiamme e di spegnere il rogo nel giro di breve, già verso le 22, quando sono iniziate le operazioni di bonifica, proseguite per alcune ore. Tutta l’area intorno alla caserma è stata transennata, per non mettere in pericolo i passanti. Al momento non sono state formulate ipotesi su cosa possa essere accaduto, toccherà ai vigili del fuoco intervenuti completare le verifiche. Quel che è certo è che la caserma è fortemente compromessa: in serata è stata dichiarata inagibile la porzione di sinistra.
Fortunatamente non si sono registrati feriti o intossicati tra i carabinieri. Con tutta probabilità domani sarà deciso se e dove saranno spostati i carabinieri edolesi, se in uno stabile provvisorio o in una sede vicina.
Sul posto, oltre alle forze dell’ordine, è arrivato anche il sindaco Luca Masneri (il Comune è il proprietario dell’immobile), che ha manifestato solidarietà all’Arma dichiarandosi pronto a sistemare o rifare del tutto la struttura e al più presto, «rendendola ancora più bella e funzionale, visto che è un simbolo della comunità».
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