In Municipio i computer non «parlano» tra loro
È un matrimonio informatico celebrato sotto lo stesso tetto (comunale), costato quasi 200mila euro, ma non ancora consumato. O, come ha ricordato il consigliere di maggioranza Oliviero Valzelli in un recente Consiglio comunale, «è come aver comprato una Ferrari e tenerla parcheggiata in garage».
I computer degli uffici comunali di Darfo non si parlano: pardon, dialogano a stento. Ma, per fortuna, lo fanno gli impiegati e i funzionari che dal 2007 devono vedersela con un curioso (e fastidioso) disguido tecnologico.
Il software che gestisce i programmi degli uffici del municipio, non scambia informazioni con quello installato sui pc dell’ufficio tecnico: in pratica, anagrafe, commercio, tributi e servizi sociali non riescono a scambiare informazioni con gli uffici di edilizia privata, lavori pubblici, ecologia e ambiente e patrimonio.
I dipendenti e i responsabili di settore non si sbilanciano, ma non nasconodno un po’ di fastidio.
«Quando viene inserita una variazione anagrafica su un nominativo tramite i nostri terminali, automaticamente dovrebbe essere aggiornata la banca dati di tutti gli uffici comunali: invece non è così», ha spiegato uno dei tecnici.
Nella palazzina di via Gleno, si lavora col Sistema Informatico Territoriale (Sit) installato da una ditta di Treviso che però non «incrocia» le informazioni inserite dagli uffici di piazza Lorenzini che lavora con un’altra società informatica bresciana.
La nota positiva? Nessun disagio per i cittadini, anche grazie alla buona volontà dei dipendenti comunali.
Le due società che hanno venduto i «pacchetti», finalmente, si sono sedute al tavolo e sembrano disposte a scambiarsi le «chiavi» per cominciare a parlarsi: e presto potrebbero farlo anche gli uffici. La Ferrari da 200mila euro, forse, è pronta ad uscire dal garage.
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