Valcamonica

Imu, Tari e Tasi: nei conti del Comune c'è una falla da tappare

Avviata una campagna di recupero crediti, un «tesoretto» teorico di circa 200mila euro
La resa dei conti. Il municipio di Piancogno
La resa dei conti. Il municipio di Piancogno
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Disposti a valutare caso per caso e a... chiudere un occhio con chi non arriva a fine mese: ma niente sconti per i furbetti delle bollette.

Piancogno apre la stagione della «caccia» agli arretrati: nel Consiglio comunale che si è riunito venerdì sera, gli amministratori comunali hanno annunciato di aver affidato ad un’azienda esterna il recupero crediti nei confronti di cittadini e aziende che non hanno pagato le bollette Imu, Tari e Tasi.

Un «tesoretto» teorico di circa 200mila euro iscritti nel bilancio comunale sotto la voce «residui passivi» che ora la Giunta guidata dal sindaco Ghiroldi tenterà di portare a casa per far quadrare i conti di un bilancio sempre più col fiato corto.

«Di fatto, si tratta di imposte e tasse comunali degli ultimi cinque anni che non siamo ancora riusciti ad introitare - ha spiegato Gian Paolo Schiavi, assessore al Bilancio -. Abbiamo sempre gestito questa partita con molta delicatezza e buonsenso, convinti come siamo che la stragrande maggioranza di chi non paga le bollette è perché non ha la disponibilità economica per farlo. Abbiamo convocato queste persone e cercato di mediare il più possibile proponendo piani di rientro e forme di pagamento agevolate e, in effetti, qualche risultato l’abbiamo ottenuto».

«Affidandoci ad Equitalia avevamo portato a casa circa il 4% del credito totale. Quando abbiamo revocato il mandato e affidato l’incarico ai nostri uffici, siamo rientrati di circa il 30% delle somme», ha aggiunto il sindaco, Francesco Ghiroldi.

Il credito arretrato si è ridotto da 240mila euro circa a poco meno di 200mila: ma ora si prova a dare un’accelerata. «La società incaricata di recuperare i crediti si muoverà sempre dietro nostre indicazioni perché nessuno meglio dei nostri Servizi sociali conosce la situazione delle singole famiglie o delle aziende - ha concluso Elio Tomasi, assessore ai Servizi sociali -. Ma chi fa il furbo e non paga solo perché è convinto che tanto non succederà nulla, dovrà mettere mano al portafoglio nel rispetto dei cittadini che, con sacrifici, rispettano le scadenze».

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