Il premio Impronta camuna a Giovanni Bazoli, «esempio per i giovani»
I luoghi in cui nasciamo lasciano un segno indelebile in ciascuno di noi. Un’impronta, come quella dei primi passi mossi sulla terra che ci ha accolti, che rimane negli anni, nelle generazioni. Un legame fortissimo che resiste in personalità di rilievo che hanno lasciato un’impronta significativa nello svolgimento dei compiti che la vita ha loro assegnati.
Legame che nel pomeriggio di ieri, nell’aula Magna dell’Università Cattolica, è stato ulteriormente consolidato grazie al premio «Impronta camuna» e ai premi speciali conferiti dall’Associazione presieduta da Roberto Bontempi a figure di spicco nel panorama economico, culturale e scientifico della nostra provincia e del nostro Paese. Ad accogliere gli ospiti in Aula Magna, presenti i sindaci di Vezza d’Oglio e di Cevo, il prorettore della Cattolica, prof. Mario Taccolini.
Giovanni Bazoli
A Giovanni Bazoli è stato consegnato il «Cavaliere delle Ere», scultura in bronzo raffigurante un’interpretazione artistica dell’arte rupestre di Marco Bontempi, ovvero antichi cavalieri camuni nell’atto in cui risorgono dalla roccia. Eroi che simbolicamente in ogni epoca si battono per la collettività e che mantengono un forte legame con le proprie origini. Solidi come la roccia.
Le motivazioni del Premio: «Un riconoscimento per essere un instancabile promotore di cultura e un protagonista della finanza italiana. Intellettuale cattolico e banchiere mecenate, di origini camune, ha sempre sostenuto con convinzione la funzione sociale del sistema bancario e ha proposto e dato vita a iniziative per la difesa e la valorizzazione dei patrimoni letterari, storici e artistici. La sua azione, svolta con saggezza lungimirante, ha contribuito, nel solco della tradizione familiare, alla crescita economica, culturale e civile di Brescia e dell’Italia. L’Associazione lo addita come esempio alle nuove generazioni».
Le radici
Nel suo intervento, il professor Bazoli ha ricordato le sue radici camune da parte della madre Beatrice Folonari, per poi ripercorrere alcuni momenti determinanti del suo lungo percorso all’interno del sistema bancario italiano, a partire dal Nuovo Banco Ambrosiano fino all’attuale Intesa Sanpaolo di cui è presidente onorario. Sottolineando, tra l’altro, che quando accettò la presidenza dell’Ambrosiano nel 1982 lo fece, anche, con il proposito di impegnarsi «a riscattare l’immagine infangata dei cattolici impegnati nella finanza».
Molti i ricordi, molti i passi compiuti anche grazie alla capacità di intessere rapporti e relazioni che permisero di portare a termine operazioni «di grandissima importanza». Come la confluenza nel nuovo Gruppo della Banca commerciale italiana nel 1999 e della San Paolo nel 2007, dando origine al nuovo gruppo Intesa Sanpaolo.
Premi speciali
I tre premi speciali, che consistono nell’opera «Specchio d’arte», scultura in bronzo lucido e anticato raffigurante tre cime camune - l’Adamello, il Pizzo Badile e la Concarena che si specchiano nel lago d’Iseo, sempre di Marco Bontempi - sono stati invece conferiti a tre medici camuni che si sono distinti e affermati per la loro professionalità fuori dalla Valcamonica.
Gregorini
Sono la nefrologa Gina Alessandra Gregorini, originaria di Vezza d’Oglio, che ha lavorato per anni nella Nefrologia dell’Ospedale Civile. Medico bravo, scrupoloso, con capacità scientifiche e sensibilità umana di altissimo spessore.
Scolari
l nefrologo Francesco Scolari, nativo di Cevo, che negli ultimi anni della sua carriera è stato direttore del reparto di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell’Ospedale Civile e professore all’Università degli Studi di Brescia. Al suo attivo ha moltissime pubblicazioni sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali, frutto della passione e del rigore nei confronti dello studio e della ricerca che hanno caratterizzato la sua carriera.
Bondioni
Maria Pia Bondioni, originaria di Niardo, è responsabile della Radiologia pediatrica dell’Ospedale dei Bambini all’Ospedale Civile. Una specializzazione molto importante, la sua, che permette in fase precoce di individuare eventuali patologie che, se non curate, potrebbero compromettere la crescita del bambino.
Per i tre premi speciali è intervenuto il professor Scolari ricordando che «anche se uno nasce in un paesino della Valcamonica resta camuno per sempre». Ha ricordato le fatiche delle famiglie delle valli a crescere e a far studiare i figli. «Allora c’era una solidarietà sociale che ha permesso a me, e anche a Gina, di vivere il nostro lavoro come servizio per le persone. Oggi voglio lanciare un grido d’allarme, ed è la tenuta del Servizio sanitario nazionale ereditato dalle generazioni precedenti e che oggi è a rischio di tenuta. Un bene prezioso, non dobbiamo perderlo».
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