Valcamonica

Il governo ha stanziato altri 28 milioni per la ricostruzione di Niardo, Ceto e Braone

L'importo si aggiunge ai 3.250.000 già dati e servirà a ripristinare alcuni servizi pubblici e le infrastrutture
L'alluvione a Niardo, in Valcamonica - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'alluvione a Niardo, in Valcamonica - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il governo ha stanziato 28 milioni e 200mila euro per Niardo, Ceto e Braone, cioè i paesi bresciani colpiti dalla tremenda alluvione del luglio 2022.

Il fondo servirà a realizzare gli interventi di ricostruzione dei comuni e si aggiunge ai 3.250.000 euro stanziati inizialmente. Si tratta di una somma ingente, ma comunque inferiore a quella inizialmente prospettata dalla Regione, che aveva calcolato danni per 120 milioni di euro.

La somma finanzierà il «ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture, le prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e sociale e le attività più immediate, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo» spiega il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.

L'alluvione

Era la sera del 27 luglio 2022 quando una tempesta si è abbattuta sull’alta Valcamonica, causando l’esondazione del torrente Re tra Niardo e Braone. Nei giorni successivi si è stimato che sui due paesi sia caduta in due ore una quantità d'acqua pari alla pioggia di sette mesi.

I detriti, il fango e l'acqua hanno travolto e distrutto negozi, appartamenti, strade e macchine. Per giorni gli abitanti sono rimasti senza acqua né gas e gli sfollati erano centinaia. Tanti quelli che nelle prime notti hanno trovato rifugio nella palestra del liceo Golgi, dove la Protezione civile aveva allestito brandine per l'emergenza.

Gli interventi

Fin dai giorni successivi all'alluvione, tutti si sono messi al lavoro per riparare i danni, grazie anche all'aiuto di numerosi volontari. Il 19 settembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo stato d'emergenza e nello stesso mese è arrivato il primo stanziamento di 3 milioni e 200mila euro, in aggiunta ai 6,3 milioni di euro di Regione Lombardia.

Nei mesi successivi sono arrivati altri soldi (altri 4,5 milioni dal Pirellone) e sono state fatte stime dei danni, sia per i paesi sia per l'agricoltura. 

A febbraio del 2023 Niardo ha ancora dei problemi: gli abitanti si sono trovati senza acqua potabile e i lavori di ripristino della linea ferroviaria danneggiata dall'alluvione sono ancora in stallo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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