Il Comune di Breno è ora proprietario dei sotterranei del Castello
Il rifugio antiaereo, con le sue gallerie e i locali sotto la collina del castello è finalmente di proprietà del Comune. Venerdì mattina il Demanio dello Stato ha trasferito a titolo gratuito il bene, che ora è completamente a disposizione della collettività.
Si tratta di un atto formale, visto che già da tempo l’immobile viene impiegato dall’Amministrazione per attività turistiche e di promozione dei beni e dei prodotti locali – vedi le grotte per la stagionatura del formaggio Brè -, ma necessario per concludere un iter avviato qualche anno fa.
Come si legge nell’atto, il bene è costituto «da un lungo tunnel, voltato a botte e scavato nella roccia, sotto le fondazioni rocciose della rocca», costruito ai primi del Novecento e che oggi possiede un valore simbolico di 552 mila euro.
Venerdì il sindaco Alessandro Panteghini e il direttore regionale dell’Agenzia del demanio, Massimiliano Iannelli, hanno sottoscritto in municipio un accordo di valorizzazione, che prevede la fruizione pubblica del rifugio attraverso una serie di azioni, tra cui la promozione di attività di tipo espositivo, artistico, culturale, ludico e turistico e la valorizzazione integrata dell’immobile nell’ambito turistico-culturale, attraverso iniziative quali visite guidate da parte della Pro loco Breno.
«Ora questo immobile è nella piena e assoluta proprietà del Comune – afferma il primo cittadino -, seppur restando assoggettato al regime dei beni demaniali storico-artistici e alla disciplina di tutela e valorizzazione. Per il rifugio antiaereo abbiamo già pronto un programma di sviluppo che prevede anzitutto la promozione dei prodotti locali tipici del nostro Comune».
I progetti per il futuro
Se già da diversi anni infatti il Brè, realizzato con il solo latte prodotto dalle bovine negli alpeggi brenesi, viene stagionato sotto il castello, negli altri ambienti nei prossimi anni verranno affinati due nuovi prodotti: un vino ed una birra.
Da qualche anno, sulle pendici del castello, è stato infatti impiantato un vigneto, con il quale si vorrebbe sperimentare un nuovo spumante, che maturerà nelle grotte del rifugio antiaereo, mentre con i gestori che attualmente stanno conducendo il maniero, legati al Luppoleto camuno, sarà prodotta la nuovissima «Birra del castello».
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