Valcamonica

I rifugi camuni vanno «on line» via satellite

Grazie ad un progetto di Comunità montana e Parco Adamello 15 strutture valligiane saranno cablate e connesse a internet
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Il 2015 sarà l’anno dell’ingresso nel mondo telematico e delle comunicazioni per 15 rifugi camuni. Grazie a un progetto del Parco dell’Adamello, finanziato al 90% dalla Regione sui fondi Expo, le strutture in quota avranno la connessione a internet grazie alla rete satellitare. I primi lavori di collegamento dovrebbero partire col mese di aprile. Per i rifugi meno accessibili verrà impiegato l’elicottero, per portare i materiali insieme ai beni necessari per aprire le strutture, ottimizzando così i viaggi.

La Comunità montana e il Parco, insieme a Valcamonica servizi, società gestore del servizio di banda larga in Valle, hanno vagliato le 25 strutture di accoglienza in quota ed evidenziato le quindici che non avevano alcuna connessione «con il mondo esterno»: Garibaldi, Malga Stain, Aviolo, Premassone, Baitone, Gnutti, Val Malga, Tonolini, Baita Adamè, Lissone, Prudenzini, Colombè, De Marie, Tita Secchi e Maria e Franco.

In questi rifugi verrà installata una connettività grazie al satellite, l’unico oggi in grado di garantire una connessione, ancorché non stabile. Non si tratterà di una banda amplissima, ma di una connettività minima per condurre operazioni basilari quali consultare la posta, vedere le condizioni meteo e i sentieri, prenotare un albergo o svolgere semplici attività. Costo totale 70mila euro, di cui 64mila dalla Regione e 6mila dal Parco. 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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