I «magnifici quattro» si contendono il nome dell’istituto
«Dare un nome è un gesto d’amore e attenzione, farlo insieme riafferma il quotidiano impegno di tutti nel costruire il bene per i ragazzi e il futuro del territorio»: è con questa affermazione, densa di sentimenti, che l’istituto comprensivo-circolo didattico di Ponte di Legno ha indetto una consultazione popolare per scegliere il proprio nome. Nonostante abbia già sulle spalle 23 anni di vita, l’istituto che sovrintende sette plessi (la scuola dell’infanzia di Incudine, la primaria e le medie di Vezza d’Oglio, la primaria di Temù, la materna di Pontagna e la primaria e medie di Ponte di Legno) non ha mai avuto un nome.
Sulla carta intestata e nelle comunicazioni c’è solo un «anonimo» istituto comprensivo. Per questo il preside Claudio Maria Pegorari e i suoi collaboratori hanno deciso, in maniera inusuale e creativa, d’indire una «affascinante consultazione popolare», che porterà a intitolare l’ente a un personaggio scelto tra una rosa di quattro nomi. Due sono conosciuti a livello nazionale, Alessandro Manzoni e Alda Merini, e due più a livello locale: don Giovanni Antonioli e il maestro Dino Marino Tognali.
Al progetto «Ciao come ti chiami» e al voto possono partecipare tutte le persone «che amano l’istituto»: insegnanti, impiegati, collaboratori scolastici, genitori e parenti dei 433 alunni, oltre a tutti i maggiorenni residenti nei paesi compresi fra Incudine e Ponte. La consultazione è in programma il 27, 28 e 29 marzo nei sette plessi con urne aperte dalle 7.30 alle 17: ciascuno potrà esprime sino a due preferenze. Il nome che riceverà più voti sarà deliberato dal consiglio d’istituto e trasmesso agli organi competenti per l’intitolazione ufficiale.
«Qualunque sarà la scelta, l’istituto la porterà con orgoglio e affetto - continua il dirigente scolastico -: sono certo che la comunità non vorrà perdere questa bella opportunità». La storia. Il comprensivo si è costituito nel 1996, quattro anni prima di tutti gli altri della Valcamonica: la legge stabilisce che il nome venga deciso dal consiglio d’istituto e dal collegio docenti. Cosa che non è mai avvenuta. Per «fare un regalo al nostro territorio» è stata lanciata l’iniziativa «Ciao come ti chiami», che sta già facendo parlare di sé.
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