Giornate del Fai, vecchi tesori da riscoprire e ammirare
Ville, palazzi e affreschi sconosciuti a molti. Perché le dimore storiche di Breno, così come quelle di Cedegolo, sono per lo più di proprietà privata. Ma anche monumenti come il castello o il Musil, benché accessibili per gran parte dell’anno, non vengono spesso ammirati con occhio attento, per coglierne tutte le peculiarità.
Tutto questo sarà possibile il prossimo fine settimana grazie alla 26esima edizione delle Giornate Fai di primavera, che per la prima volta «investono» la Valle aprendo i forzieri di Breno e Cedegolo.
Sabato 24 dalle 14 alle 18 e domenica 25 dalle 10 alle 18 sarà possibile tuffarsi «nella bellezza», compiendo un viaggio nella storia e nell’arte. A Breno saranno visitabili le ville Ronchi (sede del municipio), Gheza e De Michelis e le case Franceschetti e Romelli, più il castello. A Cedegolo Villa Simonicini, Casa Panzerini, le chiese di San Girolamo e San Filastrio, i centri storici di Grevo e del capoluogo e il museo dell’energia idroelettrica.
La maggior parte delle guide saranno curate dai volontari del gruppo Fai della Valcamonica: a Breno si parla di oltre sessanta persone, a Cedegolo sono una quarantina, cui si aggiungono i banchettisti e i soci dei sodalizi che hanno collaborato nell’organizzazione. In più ci sono gli «apprendisti ciceroni» del liceo linguistico di Breno, presenti in castello.
La primizia brenese sarà anche la musica: nei pomeriggi a villa Gheza, assecondando lo stile dei primi del Novecento, due gruppi accompagneranno le visite con un repertorio swing e jazz. Inoltre per tutta la giornata di domenica in piazza mercato ci sarà la fiera della spongada (il centro storico sarà chiuso al traffico). «Le giornate del Fai sono una macchina che si fonda sul volontariato e sulla disponibilità di tanti giovani - spiegano Alessandra Giorgi e Milena Giani del Fai Valcamonica - per promuovere il territorio, sostenere l’ambiente e la cultura. Sarà un percorso nella storia, particolarmente ricca in passato a Breno, a testimonianza del benessere e del ruolo che ha sempre svolto nella vita politica, economia e sociale della valle».
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