Ginepro, faggio e larice: ecco il nuovo «arboreto» di Cevo
Ci sono il sambuco, la pianta considerata magica con la quale è stata realizzata la bacchetta più potente del Mondo nel romanzi di Harry Potter, e il frassino, con cui fino a qualche decennio fa venivano realizzati i manici degli utensili da lavoro. Ci sono poi il ginepro, il larice, il faggio e tantissimi castagni. Nel nuovo arboreto didattico di Cevo sono presenti venti diverse specie arboree, tutte cresciute spontaneamente nell’area vicina allo Chalet Pineta. Una diversità considerevole e del tutto naturale: in genere, per ritrovare un numero così alto di piante diverse si deve realizzare un giardino botanico, dove la mano dell’uomo è spesso molto presente.
A Cevo, invece, è tutto lì, nel giro di pochi metri, senza alcun intervento e senza sforzi. Il Parco dell’Adamello ha solo sistemato il sentiero, un percorso ad anello che permette di osservare, una dopo l’altra, le venti diverse piante, scoprendone, grazie a pannelli personalizzati, le caratteristiche, le proprietà, gli usi e il nome in dialetto. Il percorso botanico è semplice, immerso nell'ombra del bosco, e fa capire la ricchezza naturalistica della Valsaviore.
L’obiettivo del progetto è proporre una nuova prospettiva di fruizione dell’area in chiave botanica, per addentrarsi nel mondo della biodiversità vegetale mostrando, tra l’altro, quanto facilmente il linguaggio comune possa nascondere imprecisioni scientifiche. Primo fra tutti il nome del luogo: la conosciutissima «Pineta di Cevo», in realtà, non contiene neppure un pino, ma si tratta di una pecceta, zeppa di abeti rossi. Una biodiversità considerevole presente «a due passi da casa», facilmente accessibile e percorribile da tutti.
Scoprendone le curiosità si apprende a esempio che il frassino oriello, fino a qualche anno fa, cresceva solamente alle latitudini più basse e calde della Vallecamonica. Oggi lo si ritrova anche in quota, a indicare gli effetti deleteri portati dal cambiamento climatico in Valle. Alla realizzazione dell’arboreto didattico ha collaborato il botanico camuno Enzo Bona, che ha fornito descrizioni semplici e accessibili anche ai neofiti, e il cevese Franco Biondi per la nomenclatura dialettale, su progetto del Parco Adamello e in collaborazione con Promo Cevo.
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