Giallo di Temù, oggi test Dna e autopsia sul cadavere
È arrivato il giorno della verità. Di una verità doppia. Stamattina il consulente tecnico della procura Andrea Verzeletti, quello incaricato dall’unica figlia non indagata, dalla madre e dai fratelli dell’ex vigilessa di Temù, oltre a quello nominato dai difensori dei tre indagati per il suo omicidio e l’occultamento del suo cadavere (la figlia più grande, quella più giovane e il compagno della prima), scopriranno se, come tutti ritengono, il corpo di donna senza vita trovato domenica mattina nei pressi dell’argine del Fumeclo è proprio quello di Laura Ziliani, la 55enne della quale non si hanno notizie dall’8 maggio.
Le operazioni di comparazione del Dna prelevato dal cadavere trovato in avanzato stato di decomposizione, ma sostanzialmente intatto, inizieranno in mattinata e saranno seguite dall’autopsia. Gli accertamenti tecnici non dovrebbero occupare più di una giornata e già in serata si potrebbero avere le prime indiscrezioni. Se sull’identità del corpo non paiono esserci più dubbi (basta il luogo del ritrovamento e l’assenza di altre persone scomparse per far credere ai più si tratti di quello della donna svanita nel nulla da due mesi), le incertezze sono tutte sulle cause del decesso.
Il cadavere di donna, vestito solo di sterpaglie e dell’intimo, non presentava alla prima ispezione esterna segni di violenza di alcuna natura: non ferite da arma da taglio, non da arma da fuoco e nemmeno fratture. Non ci sarebbe traccia di un lungo stazionamento nell’acqua e nemmeno dell’impatto contro il fondale roccioso del torrente che scorre a ridosso di Temù. A mancare, inoltre, sono pure segni lasciati dalla fauna che popola il bosco.
Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Alessio Bernardi (titolare del fascicolo aperto per il rinvenimento del cadavere, non anche di quello per l’omicidio volontario di Laura Ziliani), non escludono che quella salma fosse incastrata in una buca, nascosta in un anfratto. Ipotizzano che sia stata dissotterrata recentemente dalla furia del torrente, ingrossato dalle frequenti piogge degli ultimi giorni, e trascinata a valle fino al punto in cui è affiorata portandosi appresso la possibile soluzione del giallo.
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