Giallo di Temù, la famiglia Ziliani si divide in attesa del dna
La mamma, la figlia non indagata e i due fratelli di Laura Ziliani da una parte, le due figlie indagate dall’altra.
I primi si sono affidati ad un legale che nominerà un consulente in vista della prova di comparazione del dna con il cadavere ritrovato domenica a Temù, e in vista dell’autopsia. Esami che saranno effettuati giovedì all’istituto di medicina legale degli Spedali civili di Brescia.
Le due figlie indagate di Laura Ziliani e il fidanzato della maggiore - per loro l’ipotesi di reato è omicidio volontario e occultamento di cadavere - sono rappresentati da avvocati diversi.
Una scelta che divide la famiglia già alle prese con molti dubbi su come sia morta Laura Ziliani.
La conferma che il corpo di donna ritrovato domenica mattina a Temù sia effettivamente quello dell’ex vigilessa, come detto, arriverà solo dopo il test del dna. Gli inquirenti non sembrano avere dubbi in proposito, ma manca il riscontro definitivo. Poi sarà necessario attendere l’autopsia per capire come sia morta Laura Ziliani, se si sia trattato di un incidente, di un gesto estremo o, come ipotizza chi indaga, di omicidio.
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