Valcamonica

Gaudiano, sei giorni mangiando erbe e radici

Il 52enne di Darfo cerca di ricostruire i giorni della scomparsa. Ora si trova in ospedale.
Franco Gaudiano, sparì nel 2012: ora di nuovo disperso - Foto © www.giornaledibrescia.it
Franco Gaudiano, sparì nel 2012: ora di nuovo disperso - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L'«Into the wild» di Franco Gaudiano ha scritto il suo lieto fine. E l'avventura, al momento, si è conclusa nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Esine dove il 52enne è stato ricoverato per accertamenti dalla tarda serata di martedì. Il primo bollettino medico conferma che lo stato di forma dell'insegnante e scrittore di Darfo è discreto: solo un paio di costole incrinate e qualche graffio sul torace sono un prezzo «accettabile» dopo sei giorni di scomparsa.

Secondo l'ultima ricostruzione fatta dai carabinieri, pare che l'uomo abbia risalito i boschi di Darfo e Capo di Lago, si sia diretto verso Anfurro salendo poi verso il Colle di Vareno: un percorso interamente tra cespugli e luoghi impervi e non sui classici sentieri. Avrebbe dormito poco a causa del freddo, si sarebbe cibato di radici selvatiche, erbe e forse funghetti (da qui l'inquietante stato confusionale quasi allucinogeno).

Nei giorni della sua scomparsa Franco ha scritto numerosi appunti (al vaglio degli investigatori) che fanno pensare alla volontà di pubblicare un libro sulla sua avventura. I militari dell'Arma e gli psicologi non confermano la teoria del tentativo di portare a termine un gesto estremo, visto anche il discreto stato di salute dell'uomo. Ultimo particolare inquietante: nei primi giorni di ricerche, Franco avrebbe ammesso di aver sentito le voci dei soccorritori e di aver visto l'elicottero poco distante, ma ha ammesso di essersi dato alla fuga.

Stanco, spaventato e disorientato, il 52enne è sceso in direzione del comune di Onore e qui ha incontrato due motociclisti ai quali ha chiesto un luogo dove poter dormire. Insospettiti, i due l'hanno caricato in sella e l'hanno condotto alla caserma dei carabinieri di Clusone dove avrebbe taciuto a lungo sulla sua identità.

 

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