Gal Valcamonica-Sebino, la Regione dice no ai 6 milioni di euro
Doccia gelata per Gal (Gruppo di azione locale) Vallecamonica, Sebino e Val di Scalve. Dopo quasi due anni di lavoro per stendere il Piano di azione locale e presentare centinaia di pagine di progetto e documenti in Regione e - soprattutto - dopo aver ricevuto, la scorsa estate, la comunicazione del finanziamento da 6,7 milioni, ha visto il Pirellone ingranare la marcia indietro. In altre parole, il Gal è stato escluso dal finanziamento. Una decisione che arriva a neppure due mesi dal tortuoso iter burocratico - sempre richiesto dalla Regione in una circolare improvvisa mandata a settembre - che aveva costretto il Gal a formare l’Agenzia Leader (con socio unico il Gal stesso) per la gestione dei nuovi finanziamenti.
La comunicazione da Milano, pubblicata sul Burl alcuni giorni fa, si riferisce a un presunto vizio di forma per il mancato rispetto di un regolamento dell’Unione Europea che stabilisce che «a livello decisionale, né le autorità pubbliche, né alcun singolo gruppo di interesse rappresentino più del 49% degli aventi diritto al voto». Per questo i tre territori sono stati dichiarati non idonei, messi fuori dalla graduatoria e, quindi, esclusi dalla fruizione dei fondi.
La rabbia è così esplosa tra Valcamonica e Sebino. E la contestazione rischia di tradursi in qualcosa di più di uno sfogo: Gal e Bim infatti annunciano l'intenzione di ricorrere al Tar.
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