Valcamonica

Fratellini morti, lo strazio di mamma Erica

Erica, per tutti, è la mamma «dolce e delicata» che la comunità di Ono San Pietro difende e vorrebbe consolare
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Mamma Erica, martedì, non ha messo piede sul teatro della tragedia.

L’appartamento della morte in via Sacadur sembra lontano anni luce dall’abitazione di Lino Patti e della moglie Cati, nella parte più a sud di Ono San Pietro.

È laggiù che Erica, Andrea e Davide erano andati a vivere dopo la separazione della coppia: è là dove la donna ha cercato e trovato rifugio, lontano dal caos mediatico e dal viavai nevrotico di inquirenti e investigatori.

Chi l’ha vista, racconta di una ragazza di 37 anni distrutta e svuotata. Erica, per tutti, è la mamma «dolce, sensibile e delicata» che la comunità di Ono San Pietro difende e vorrebbe consolare.

Lavorava come impiegata in un’officina meccanica di Braone, prima era stata commessa in un negozio di abbigliamento sportivo ed «era capace di stare con le persone, amava i suoi bambini e ha sempre avuto a fianco due genitori che si sono fatti in quattro per lei».

Poi è arrivato il fuoco, a mandare in fumo vite e speranze. Ed ora non ci sono più parole, gesti e sorrisi. Tutto e rimasto in uno stato di sospensione: la vita si è fermata, i pensieri sono confusi, ma soprattutto è il dolore immenso che tutto travolge a non lasciare fiato alle persone.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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