Fenomeno raro: la Regione assicura i fondi per la voragine
Un fenomeno tanto raro da essere uno degli unici (se non l’unico) della Lombardia, quello dei laghetti carsici di Esine: a cadenza periodica (e non prevedibile) il terreno sprofonda, causando enormi buchi che danneggiano tutto quanto sta sopra.
Due settimane fa, a Esine, sono ceduti un pezzo di via Grigna, fognatura compresa, parte del campo sportivo e del muro di cinta e alcuni prati circostanti. Le ultime indagini sul luogo risalgono ad alcuni decenni fa e sono state condotte con i mezzi a disposizione all’epoca.
Nulla in confronto alla tecnologia odierna: per questo serve una nuova analisi del terreno, per capire cosa c’è nel sottosuolo, l’origine dei problemi ed eventuali misure preventive. Un conto geologico salatissimo, di circa centomila euro, che pagherà la Regione. Il sindaco esinese Emanuele Moraschini, accompagnato dal consigliere regionale Francesco Ghiroldi e dal geologo Luca Albertelli, è stato al Pirellone mercoledì, per chiedere una mano a finanziare i rilievi. E l’ha ottenuta; unica incognita, ora, sono i tempi: i fondi potrebbero essere messi a disposizione nel giro di qualche settimana o di qualche mese.
Ma quel che rileva è che Esine potrà contare su un discreto malloppo per mettere in sicurezza una delle aree più fragili della Lombardia, arrivando a indagare fino a cento metri sotto. «Dobbiamo capire cosa c’è davvero sotto i nostri piedi, dove scorre e da dove arriva l’acqua e la vena carsica - spiega il primo cittadino Emanuele Moraschini - utilizzando le tecnologie moderne, per poi procedere con la messa in sicurezza. Serviranno almeno due mesi di indagini, poi vedremo come muoverci, ma ora per fortuna sappiamo che i fondi ci sono, per questo ringrazio la Regione».
Nel frattempo l’area resta interdetta, il tratto di via Grigna chiuso, così come una porzione di campo sportivo (le partite si giocano altrove); a essere sistemata da subito sarà soltanto la fognatura, con i lavori che dovrebbero iniziare l’ultima settimana di gennaio.
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