Federico, il libraio ingegnoso che non si è perso d'animo
Ha consigliato libri, fotocopiato compiti, consegnato matite e quaderni, sostituito autocertificazioni, portato moduli agli avvocati. I mesi di lockdown, per Federico Cimadom, venticinquenne proprietario della Cartolandia di Ponte di Legno, sono stati impegnativi. Con la sua libreria, cartoleria e giocattoli in centro a Ponte chiusa, non si è perso d’animo e ha sfruttato le sue risorse: giovane età e quindi energia, disponibilità e voglia di continuare a lavorare.
Lo ha fatto talmente bene che è risultato tra le 17 migliori attività in Italia, e tra le tre in Lombardia - secondo uno studio dell’Associazione italiana editori -, che nel primo quadrimestre 2020 non hanno subìto perdite e, anzi, in alcuni casi hanno pure aumentato i ricavi rispetto allo stesso periodo del 2019. Federico non si stupisce del risultato: ha solo trovato un modo diverso per continuare a fare il proprio lavoro. Il giovane ha rilevato l’esercizio tre anni fa da una zia, che lo conduceva dal 1989: molto pieno nei periodi di affluenza turistica, più tranquillo nelle stagioni intermedie.
Quando è stata decretata la chiusura si è subito messo a disposizione, conscio che, in alta Valle, da fine febbraio si erano fermati molti proprietari di seconde case, che hanno preferito passare la quarantena a Ponte piuttosto che in un appartamento a Milano. «Ho fatto tutto quanto era lecito fare in quel periodo - racconta il venticinquenne pieno di energie -, ovvero le consegne a domicilio. Stavo in negozio due giorni a settimana a preparare gli ordini e nel pomeriggio consegnavo, sempre con tutte le protezioni obbligatorie per tutelare la salute. Ho lavorato sia grazie ai dalignesi sia soprattutto grazie alla presenza dei villeggianti.
Da noi è stato tutto più gestibile perché il contesto è piccolo, non ci sono grandi distanze da coprire». Soddisfazioni. Per la Cartolandia non ci sono stai i fuochi d’artificio, ma - vista la situazione - neppure i tracolli visti in altri casi. «Ho coperto le spese e non ho avuto perdite - continua il titolare dell’attività -, ho usufruito anche dei seicento euro e, mettendo insieme tutto, ce l’ho fatta». «Certo - ammette il giovane -, se non ci fosse stata la pandemia da Coronavirus sarebbe stato un finale di stagione strepitoso, con tutta quella neve e la Pasqua messa bene». La libreria di Ponte di Legno ha riaperto il 5 maggio e lo scorso fine settimana sono tornati tanti turisti. «Ho venduto un po’ di tutto - conclude soddisfatto Federico -, tengo in negozio soprattutto le ultime novità, anche per accontentare i ragazzi. Ho consegnato qualche classico e molto materiale scolastico. Sono contento che chi si trovava da queste parti abbia scelto di non affidarsi all’e-commerce, ma a una realtà piccola come la mia».
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