Valcamonica

Estorsione e truffa: in manette il presidente del Darfo

Tra i 12 arrestati spicca la figura del cittadino albanese Gezim Sallaku, presidente della squadra di calcio del Darfo Boario Terme
Bancarotta, estorsione e truffa: 16 arresti
AA
Tra gli arrestati dell’operazione orchestrata dalla Polizia di Stato di Brescia e Cremona spicca la figura del cittadino albanese Gezim Sallaku, presidente della squadra di calcio del Darfo Boario Terme, nonché proprietario di alcuni ristoranti e alberghi in provincia di Brescia e nella zona del lago d’Iseo.
 
L’operazione ha portato a 12 ordinanze di custodia cautelare (due ai domiciliari) eseguite nei confronti di altrettante persone accusate di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, al riciclaggio, all’estorsione, alla truffa e appropriazione indebita nonché all’intestazione fittizia di beni. Sedici, in totale, le richieste: quattro soggetti sono latitanti. 
 
L’attività di indagine è stata svolta dalla Squadra Mobile di Brescia, Sezione criminalità organizzata, con la Squadra Mobile di Cremona, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cremona. Le forze dell’ordine hanno provveduto a eseguire ordinanze di custodia cautelare nelle province di Brescia, Cremona, Verona, Bergamo, Mantova e Forlì.
 
Le indagini hanno preso le mosse da un calabrese, noto esponente nel Nord Italia della cosca di ’ndrangheta Cutro, condannato e tratto precedentemente in arresto in gennaio per altre vicende giudiziarie per associazione a delinquere di stampo mafioso.
 
Il suo raggio d’azione comprendeva ormai da anni le province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza. Le indagini - supportate da intercettazioni telefoniche ed ambientali - hanno portato a sei arresti messi a segno da parte della Squadra Mobile di Brescia; gli altri sono stati eseguiti dai colleghi cremonesi.
 
L’organizzazione mafiosa, capeggiata da I. G., 57enne di origine calabrese, affiliato alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto e dimorante a Cremona, gestiva, attraverso dei prestanome, numerose società operanti nel settore del movimento terra.
 
L’organizzazione noleggiava mezzi pesanti o li acquisiva in leasing per poi appropriarsene in modo fraudolento e cederli a ricettatori italiani e stranieri.
 
L’organizzazione era dedita, tra l’altro, all’acquisizione di alcune società in fallimento: Beton 69 srl, Top Beton srl, Eurobeton srl, Ecoedile srl, Cremona Scavi srl, Cremonese Restauri srl, Torrazzo Scavi srl, Edil Scavi srl, ormai fallite.
 
Grazie al fittizio subentro da parte dei prestanome, ottenevano la momentanea interruzione e la revoca della procedura di liquidazione. L’obiettivo: assumere momentaneamente la gestione delle società per appropriarsi di parecchi mezzi pesanti da queste già locati presso società di leasing e di incassarne i crediti vantati verso le altre imprese alle quali i precedenti proprietari avevano fornito prestazione d’opera o materiale. Fatto questo, le imprese venivano abbandonate al loro destino.
 
Detto del presidente del Darfo, sono stati inoltre raggiunti dagli uomini delle forze dell’ordine B.O. di Lonato; B.M., D.P.A., B.D.S., I.A., I.C. e I.G. di Cremona; M.W. di Peschiera del Garda; P.C. di Pianico; S.G. di Sale Marasino; C.M. di Brescia; M.R. di Castiglione delle Stiviere, solo alcuni dei quali originari del sud d’Italia.
 
 
 
 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato