Edolo, nuova croce lignea per la cima dell’Aviolo
Se la sono caricata a spalle, portandola fino in cima al calvario che, in verità, somiglia più al paradiso. L’ostile e solitaria cima Aviolo, con i suoi 2.881 metri di quota e l’impegnativa etichetta di «Cervino di Edolo», ha la sua nuova croce: il 30 settembre scorso, la squadra di amici e alpinisti guidati da don Claudio Sarotti ha raggiunto la vetta che domina la val Gallinera per issare al vento il simbolo della cristianità e di ogni montagna.
Un pensiero e un grazie anche alla vecchia croce sbiancata e sbriciolata da decenni di vento e sole. La novità non è passata inosservata agli escursionisti (una trentina in tutto) che dal primo ottobre fino ad oggi hanno macinato i 1.400 metri di dislivello che dividono le baite di località Pozzuolo alla vetta.
Sul quaderno di vetta, arrotolato nel bussolotto in acciaio fissato con una catena ai piedi della croce, ci sono i nomi degli spedizionieri: il prezioso manufatto è stato realizzato da Flavio Riatti insieme a Franco e Federico Spiranti, Luca Pedrotti, Mario Tevini e Umberto Conforti. Il giorno della posa, in vetta, ha celebrato la messa don Claudio Sarotti, il prete-alpinista nato a Edolo 36 anni fa e da due anni curato alle parrocchie di Breno, Astrio e Pescarzo. «Salire è toccare i confini del cielo elevando tutto il nostro essere. Salire è avvicinarsi a Dio», è scritto nella targa inchiodata ai piedi della croce.
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