Ecco Bamby, recuperato dalla Provinciale
Escursionisti trovano il cerbiatto. La Provinciale lo porta nel Centro recupero. Attenzione, però, perché toccare i piccoli...
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A volte le mamme si sono soltanto allontanate, magari alla ricerca di cibo. Se non ci sono pericoli evidenti, è quindi meglio aspettare e vedere che succede. Questo l’insegnamento che si trae dalla storia camuna di Bamby. Alcuni escursionisti, in Alta Valle, hanno trovato il piccolo di cervo in apparente difficoltà e hanno quindi chiamato la Polizia Provinciale, che lo ha portato al Centro recupero animali selvatici di Paspardo.
Gli esperti della Provinciale, però, ritengono che il piccolo fosse stato solo apparentemente abbandonato. La madre, insomma, doveva trovarsi a poca distanza. Di qui l’invito agli escursionisti a non accarezzare e a non prelevare i cuccioli - di capriolo o di cervo - perché così facendo si mette a repentaglio la vita del piccolo. Il contatto con l’uomo rischia infatti di compromettere le possibilità di sopravvivenza degli ungulati. L’uomo li «marchia» il suo odore e i cuccioli non vengono più riconosciuti dalla madre.
La stessa cosa succede per i gattini appena nati. Premesso che se la situazione è evidentemente critica è buona cosa portare il cucciolo di micio dal veterinario, anche qui vale la regola che se si tocca l’animale la mamma rischia di non riconoscerlo più.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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