Valcamonica

Due hub collegati da una funicolare per le incisioni rupestri camune

Capo di Ponte e Ceto le sedi: l’investimento sarà di 26 milioni di euro di cui 13 dalla Regione
Le incisioni rupestri della Valcamonica - © www.giornaledibrescia.it
Le incisioni rupestri della Valcamonica - © www.giornaledibrescia.it
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Si delinea e si dà un orizzonte temporale il progetto strategico «Creazione di un hub culturale ed espositivo per la fruizione innovativa e la comunicazione della Valle dei segni». Intervento che prevede la creazione di un moderno museo interattivo dell’arte rupestre camuna, di cui si sente parlare da un paio d’anni.

Il passo concreto compiuto negli scorsi giorni è la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Regione, Comunità montana, Provincia e Comuni di Ceto e Capo di Ponte dove si individuano i capisaldi, le azioni e le linee di finanziamento per la valorizzazione del patrimonio storico-culturale delle incisioni.

La previsione d’investimento per la realizzazione del polo museale, che comprende un hub a Ceto e uno a Capo di Ponte, è di 26 milioni, di cui 7 finanziati dai Comuni confinanti, 13 dalla Regione e 6 dal Bim.

A Ceto, potrebbe essere nell’area dismessa Nk, ci sarà l’area espositiva vera e propria con anche la zona ristoro, mentre a Capo di Ponte il polo della comunicazione, formazione e il centro studi, per accogliere non solo i turisti, ma anche i ricercatori. Nelle intenzioni i due hub saranno collegati da una funicolare che raggiungerà, dal museo di Ceto, l’area istoriata della Riserva incisioni a Nadro, portandosi poi a Naquane per ridiscendere a Capo di Ponte. Il progetto è gestito dalla Comunità montana attraverso la fondazione Valle dei segni, guidata da Marina Lanzetti, che ha già completato lo studio dei siti archeologici e procederà con la realizzazione del primo lotto di interventi a Ceto e Capo di Ponte, collegando il sito della Riserva con Naquane.

Mercoledì scorso il presidente regionale Attilio Fontana, con l’assessore Davide Caparini, ha comunicato alla Giunta la stipula del protocollo, nel quale si afferma di voler «ripensare il sito delle incisioni e realizzare un museo tecnologico-interattivo con spazi espositivi, servizi informativi (infopoint, area didattica), laboratori di produzione culturale (nel campo comunicazione, editoria digitale, grafica e accessibilità), spazi commerciali e di fruizione (bar, ristorante, punto vendita, area accoglienza e residenzialità)». La Comunità montana predisporrà un documento strategico entro otto mesi.

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