Valcamonica

Due anni di lavoro e 2,5 milioni di euro nascosti al fisco

Nei guai un imprenditore di casa a Pisogne, titolare di una società attiva dal 2012 al 2013
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In soli due anni di lavoro è riuscito a «collezionare» un debito con lo Stato di oltre un milione e mezzo di euro. Un’attività illecita che è costata a un imprenditore, di casa a Pisogne ma con attività economica nella zona industriale di Pian Camuno, in bassa Valcamonica, una denuncia all’autorità giudiziaria per i reati di infedele dichiarazione e omesso versamento delle imposte. Oltre, ovviamente, alla prescrizione di versare quanto dovuto all’Erario con in aggiunta le sanzioni previste per legge, che farebbero lievitare la somma a circa tre milioni.

Il fatto è stato scoperto dagli uomini della Guardia di finanza di Pisogne. Dai primi mesi di quest’anno i militari hanno messo in atto una serie di attività di intelligence, incrociando le informazioni ricavate dalle banche dati con le notizie acquisite sul territorio, scoprendo così il comportamento illecito dell’imprenditore: si tratta di un cinquantottenne, T. S. le iniziali, titolare di una società a responsabilità limitata che si occupava di costruzioni edili. In realtà l’impresa non esiste più, visto che si trattava di una società di scopo che ha svolto attività mirate per un limitato periodo di tempo e poi ha cessato di operare, lasciandosi però un bel fardello alle spalle.

Nello specifico, l’uomo, rappresentante legale della società, ha perpetrato attività illecite negli anni 2012 e 2013: il primo anno, dopo aver effettuato la regolare dichiarazione fiscale, ha messo in atto un’evasione da riscossione di circa 6-700mila euro, mentre il secondo non ha neppure presentato la dichiarazione, non pagando di conseguenza neppure le imposte ed evadendo il fisco. Da qui deriva l’occultamento di ricavi per circa due milioni e mezzo e il milione e mezzo complessivo non versato di imposte. La Finanza, rilevata la «pericolosità fiscale» dell’imprenditore, ha condotto una specifica attività di controllo che ha confermato i dubbi. Ora, oltre alla denuncia e alla conseguente inchiesta giudiziaria, l’uomo sarà probabilmente sottoposto al sequestro dei beni.

 

 

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